Un lieve miglioramento nel 2015 e forti aspettative per il 2016 che dovrebbe essere l’anno della svolta. E’ la situazione delle imprese sarde che emerge da un’indagine congiunturale di Confindustria e di Confidi. Secondo il rapporto presentato stamattina a Cagliari, il 92% di un campione di cento imprenditori intervistati, chiuderà il 2015 con un fatturato in aumento.
Relativamente all’export il 60% dichiara i livelli dell’anno precedente, il 31% sostiene di aver aumentato il fatturato. Sul fronte degli investimenti, il 58% dichiara i livelli del 2014, ma c’è un significativo 30% che dichiara di averli aumentati. Gli incassi: i tre quarti degli imprenditori è rimasto stabile. Stabilità anche nell’accesso al credito secondo il 64% delle imprese. Il 13% di quelle che hanno ottenuto un credito denunciano però un aggravio di condizioni soprattutto nella richiesta di maggiori garanzie. Infine il dato sull’occupazione: il 23% delle imprese hanno registrato un incremento di occupati, il 66% ha forza lavoro stabile e solo l’11% registra una diminuzione. Alcuni settori vanno bene, in particolare l’agroindustria e il turismo, mentre appaiono in difficoltà il metalmeccanico, il comparto chimico ambientale ed energetico, e l’edilizia.
Il presidente di Confindustria Sardegna, Alberto Scanu, ha ammesso che “il 2016 è l’anno in cui ci giochiamo tutto, tante risposte ci attendiamo sul fronte dell’energia, della semplificazione amministrativa e burocratica”. Secondo Maurizio De Pascale, presidente di Confindustria Sardegna Meridionale, “occorre puntare sull’edilizia e sulle infrastrutture, unici settori in grado di garantire una risposta immediata a livello di ripresa”. Il presidente di Confidi, Gavino Sechi, ha rilevato come “ormai le aziende ci chiedono sempre più consulenza finanziaria per conoscere i più moderni strumenti di accesso al credito. Questo sarà il nostro obiettivo”.