Mostrare come l’agricoltura tradizionale improntata sui cereali possa trasformarsi per coltivare piante officinali. E’ su questo aspetto che si è concentrata la visita effettuata nei giorni scorsi dal consigliere per l’Agricoltura, la Natura e la Qualità degli alimenti dell’ambasciata dei Paesi bassi in Italia, Hayo Haanstra, e la funzionaria dell’Ufficio Agricoltura, Natura e Qualità degli Alimenti, Antonella Candido, all’azienda agricola, associata a Confagricoltura Cagliari, Bioma Natura a Serrenti, guidata dall’agronomo Antonio Fois.
L’azienda del Sud Sardegna coltiva e trasforma piante officinali, una realtà all’avanguardia e notevolmente innovativa sul piano della valorizzazione delle migliori essenze della macchia mediterranea e non solo. “Un luogo dove lavanda, rose, mirto, rosmarino agrumi, alloro e tea tree (unici in Italia a produrre questa pianta australiana) diventano oli essenziali e quindi cosmetici: dalle creme ai saponi, passando per unguenti e profumi”, spiegano sulla pagina social di Confagricoltura Sardegna.
La delegazione olandese è stata accompagnata da Francesca Marino, dell’ufficio relazioni internazionali di Confagricoltura, dal direttore di Confagricoltura Sardegna, Giambattista Monne, e il direttore provinciale di Cagliari, Serafino Casula.
“La nostra azienda – ha spiegato Antonio Fois fondatore di Bioma Natura nel 2017 – ha una finalità olistica, con l’obiettivo di far percepire il messaggio che la pianta o le piante vogliono portare alle persone. Ci discostiamo da quella che è l’agricoltura classica per incontrare un sentire più profondo che ha origini antiche. Senza tenere conto dell’esperienza agricola e dei saperi di chi c’è stato prima di noi e ci ha donato questa eredità non possiamo andare avanti. Questa è un’azienda che guarda alle sue radici per incontrare poi il suo futuro”.
Soddisfatto dell’incontro e della visita il consigliere per l’Agricoltura, la Natura e la Qualità degli alimenti dell’ambasciata dei Paesi bassi in Italia, Hayo Haanstra: “È stata una visita estremamente interessante – ha sottolineato – soprattutto per poter capire come si sia riusciti a sviluppare la trasformazione da una agricoltura tradizionale, improntata sulla coltivazione dei cereali, a una agricoltura che si occupa di piante officinali per il benessere della persona. È stato inoltre molto stimolante vedere come si stanno sviluppando, in maniera positiva e concreta, tutte le attività intorno a questo tipo di colture. La mia è, in definitiva, un’impressione particolarmente positiva”.