Conad compra Auchan e diventa leader: nell’Isola 4 supermercati, 800 dipendenti

Manca ancora il via libera dall’Antitrust ma l’accordo siglato tra Auchan Retail e Conad per la cessione dei punti vendita dal gruppo francese a quello italiano è già cosa fatta ed entro un anno, anche in Sardegna, le insegne dei quattro store presenti a Sassari, Olbia e Cagliari potrebbero essere sostituite.

In tutta Italia l’accordo prevede che a essere ceduta è la quasi totalità dei 1600 punti vendita del gruppo, tra cui una cinquantina di ipermercati: restano fuori dalla transazione 33 supermercati in Sicilia, che potrebbero andare a un operatore locale, e 50 negozi a marchio Lillapois. Prezzo della transazione una cifra non comunicata ma che le indiscrezioni vogliono appena inferiore al miliardo di euro.

In Sardegna l’addio di Auchan, il primo gruppo straniero della Grande distribuzione organizzata ad approdare nell’Isola – negli anni Novanta – dominata fino ad allora dalla Standa, coinvolgerebbe tutti e quattro i punti vendita presenti a Cagliari (Santa Gilla e Marconi), a Sassari e a Olbia. Ancora però non sono chiari i contorni, perché gli store sardi appartengono a diversi imprenditori locali che dovranno decidere come comportarsi, scegliendo se seguire o meno le orme nazionali, con la cessione ai responsabili per la Sardegna di Conad.

Resta il fatto che la situazione di Auchan Italia non è affatto rosea: nei cinque anni che vanno dal 2013 al 2017 ha perso un totale di 874 milioni di euro, 275 milioni nel solo 2017. Una situazione ben diversa rispetto a Conad, che nello stesso periodo ha guadagnato 871 milioni. Con l’acquisizione il gruppo bolognese diventa leader incontrastato del settore della grande distribuzione organizzata, sopravanzando la rivale Coop.

Ed è proprio sulla situazione dei dipendenti che ora sono puntati i fari. Nell’Isola arrivano a circa 800, divisi nei quattro store, e su di loro già circolano voci di esuberi. Ma se i sindacati, a livello nazionale, sono già in allarme, in Sardegna si attendono le evoluzioni. “Aspettiamo gli incontri ufficiali sia a livello nazionale che locale – spiega Cristiano Ardau,segretario generale della Uil Tucs Sardegna – vogliamo conoscere il piano industriale, che dovrà sicuramente essere di rilancio viste le perdite del gruppo francese in Italia. Certo, in termini anche affettivi, ci dispiace che vada via un gruppo importante dall’Italia, anche se quello è stato il gruppo che ha annullato il salario aziendale fisso”. Il responsabile della Uil non vede ancora l’allarme degli esuberi: “Bisogna considerare le rese per metro quadro o per reparto e le differenze tra i due gruppi, di cui uno nettamente in perdita. Sicuramente valuteremo ciò che ci si presenterà di fronte, e se si vorranno rilanciare l’occupazione e i diritti dei lavoratori ben venga, sennò ci comporteremo di conseguenza. Conosciamo il mondo Conad da tempo, le vertenze e le gestioni di crisi sono sempre state chiuse con accordi”.

In attesa di sviluppi resterà poi da capire cosa determinerà, in termini di consumo e vendita, la maggiore e più forte presenza di un colosso come Conad in Sardegna e come si comporteranno i principali competitor, a partire da Carrefour, Gieffe, IperPan e Super Pan.

Mar.Pi.

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