“Gli eventi contingenti richiedono un immediato e non più rinviabile cambiamento strutturale del sistema agricolo istituzionale sardo oggi in affanno soffocato dalla burocrazia, dalla frammentazione delle competenze tra diversi enti a comparti stagni con un assessorato sempre più scarno di personale ormai esautorato dal ruolo guida”.
È quanto sostiene Coldiretti Sardegna che oggi ha incontrato i Capigruppo del Consiglio regionale insieme ad una delegazione di allevatori di suini, ai quali ha consegnato un documento articolato in cui si richiede un intervento immediato e non più rinviabile sulla semplificazione del sistema agricolo.
“Il mondo agricolo sta vivendo una delle peggiori annate. I prezzi delle materie prime hanno subìto negli ultimi mesi un aumento incontrollato che sta colpendo in modo indistinto tutti i settori agricoli ed ha messo spalle al muro anche una realtà strutturata come la Cooperativa di Arborea che nei giorni scorsi ha lanciato un grido di dolore”, si legge-. I costi dell’energia elettrica sono cresciuti dell’80 per cento, del 50 quello del gasolio; di oltre il 40 in media i mangimi; l’urea del 200; il biammonico del 79″.
Poi c’è il clima impazzito, “non più un problema saltuario ma divenuto strutturale”, scrive Coldiretti, che ha accresciuto i costi di produzione costringendo gli allevatori ad integrare l’alimentazione degli animali con mangimi e foraggio (cari) e l’agricoltura a perdite importanti.
La sfida per poter cambiare – secondo Coldiretti Sardegna – si chiama semplificazione. “Non è più tollerabile nel 2022, con il livello d’informatizzazione attualmente presente in diverse branche della pubblica amministrazione (Spid, app IO, Sportello Unico della Sardegna, per fare qualche esempio) che le imprese agricole che inoltrano progetti o richieste amministrative, non possano avere contezza e chiarezza dello stato della pratica.