“Questo è il primo inverno di diversificazione dal gas russo, non è che un processo così complesso e enorme possa avvenire in settimane; ci vogliono anni, e infatti noi abbiamo calcolato per l’inverno del 2024 la totale indipendenza da Mosca“. Lo dice il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, in un’intervista a La Nuova Sardegna.
Il ministro ha spiegato intanto il perché della scelta di Piombino, dove verrà realizzato un “rigassificatore che poi andrà al largo. Ricordo che qui – ha precisato l’esponente del Governo – ci troviamo davanti a un problema di sicurezza nazionale; le decisioni vanno prese con cautela ma vanno prese nei tempi dovuti”.
Cingolani, fisico di professione, ha poi assicurato che non c’è emergenza approvvigionamenti: “Abbiamo i depositi del gas pieni all’88 per cento e contiamo di arrivare a breve al 92 per cento, in linea con le indicazioni dell’Ue. Siamo già adesso meno dipendenti dalla Russia e lo saremo progressivamente sempre di più. Il nostro piano di risparmi non è un elenco di azioni da eseguire nel tempo, ma un metodo” e “se il prossimo inverno sarà mite potremmo anche non assumere alcuna riduzione. Viceversa se farà molto freddo, qualche cosa la si dovrà fare ma solo al bisogno”.
Il ministro spiega che quelle sui tagli alle forniture verso l’Italia sono “un bollettino di notizie volutamente false. L’Algeria già adesso ha triplicato le sue forniture al nostro Paese”, pertanto non si pone in Italia un problema di approvvigionamento.
Cingoli, a domanda precisa, dice cosa lascia Al suo successore. “Un bel volumone con un percorso articolato quasi giorno per giorno sulle cose fatte e da fare: in questi mesi sono diventato quasi il ministro del gas, ma lo capisco perché il metano e il gnl sono come il sangue del nostro corpo-Italia. Se dovessi esprimere un desiderio, questo riguarda le rinnovabili: dobbiamo mantenere questo ritmo, nei primi 8 mesi dell’anno abbiamo avuto richieste per 9 gigawatt, quattro volte quanto gli anni precedenti”.