Lavoro, Cgil-Cisl-Uil: sussidio per chi è senza niente. Cig, sbloccati 17 milioni

 Subito un tavolo di crisi e un sussidio di reddito per chi esce dagli ammortizzatori sociali: sono le due richieste principali di Cgil, Cisl e Uil per il futuro dei lavoratori tagliati fuori dal decreto del governo che “spegne” Cig e mobilità. I sindacati hanno ottenuto che nell’accordo di proroga siglato questo pomeriggio con la Regione fosse allegata una nota per cercare soluzioni immediate per chi rimane senza un soldo. A cominciare dai primi 2 mila lavoratori che non percepiranno ammortizzatori a partire dal 31 agosto.

Un accordo che andava firmato – ha spiegato il segretario regionale della Cisl Oriana Putzolu – ma con l’impegno che si apra un tavolo tecnico con tutti gli assessori. Bisogna trovare un sussidio di reddito per che rimane senza nulla. Ma che non sia assistenzialismo: ci deve essere l’impegno a ricollocare i lavoratori nei cantieri premialitá alle imprese che assumono”.

La Uil, con il suo rappresentante Gianni Olla, parla di firma dell’accordo come “atto dovuto”. “Il decreto – spiega – sta creando i presupposti per la fuoriuscita di tanti lavoratori. Stiamo chiedendo un percorso di garanzia anche con politiche attive del lavoro”. Tonino Piludu, della Cgil, sottolinea che occorre un provvedimento transitorio per non lasciare i lavoratori senza reddito. “In attesa – dice – che tra settembre e dicembre siano trovate delle soluzioni che portino a concrete opportunità di lavoro. Anche perché la Regione sta investendo sull’edilizia scolastica e su quella sanitaria. Molti lavoratori senza ammortizzatori arrivano dal settore delle costruzioni”.

Ma non si preannuncia un autunno tranquillissimo. “Tanti lavoratori rimarranno – afferma Sandro Pilleri, segretario generale Ugl – fuori da ogni circuito: una situazione esplosiva che andrà gestita con il coinvolgimento di tutti”. Presenti al tavolo anche i rappresentanti degli imprenditori: “Un decreto del governo – dice Gianfrancesco Lecca, della Confapi- sarà nostro compito aprire tavoli di confronto a partire da fine agosto”.

 

Intanto è stato siglato oggi nella sede dell’assessorato del Lavoro, a Cagliari, il verbale d’accordo istituzionale per la prima concessione e la proroga degli ammortizzatori sociali in deroga per il 2014, alla luce del decreto interministeriale che di fatto introduce limiti temporali al ricorso di mobilità e CIG in deroga. L’intesa è stata firmata dall’assessore Virginia Mura, dai rappresentanti dei sindacati, dell’INPS, delle organizzazioni imprenditoriali e di tutte le associazioni di categoria. “Si tratta di un accordo importante che – ha detto l’esponente della Giunta Pigliaru – è frutto dell’azione dell’esecutivo nei confronti del Governo”.

Sbloccati altri 17 milioni. Nel corso dell’incontro è emerso che è stata sbloccata parte dei fondi 2014 per i lavoratori in regime di ammortizzatori sociali in deroga. La somma, per la Sardegna, è pari a 17 milioni e 300 mila euro. Nei giorni scorsi la Regione aveva comunicato che è in pagamento il saldo del 2013 per la mobilità, mentre lo sblocco di altre risorse è atteso per il prossimo mese.

I numeri. Attualmente sono quasi 24 mila i lavoratori che usufruiscono di ammortizzatori sociali in deroga. La mobilità scadrà il 31 agosto per 2000 lavoratori con anzianità superiore ai tre anni. Il termine ultimo di deroga, per i lavoratori in mobilità da meno di tre anni, è invece fissato al 30 ottobre. Dal 30 novembre, infine, scadrà la CIG in deroga per 8000 lavoratori sardi.

Il futuro. “L’intesa di oggi – ha detto l’assessore Mura – pone le basi per superare gli strumenti degli ammortizzatori sociali e di sostegno al reddito. L’obiettivo è quello di accompagnare alla pensione i lavoratori che ne hanno diritto. È importante – ha aggiunto – che chi ha i requisiti faccia subito domanda e si rivolga all’INPS per ottenere una consulenza. Per tutti gli altri lavoratori – ha concluso l’assessore – la Regione punta soprattutto sulla riqualificazione professionale e sul reinserimento nel mondo del lavoro.

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