Bollette, emergenza senza fine. Confartigianato a Regione: “Migliaia di imprese chiuderanno”

Ad agosto i prezzi dell’elettricità, del gas e degli altri combustibili in Sardegna sono cresciuti, in media, del 75,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021. L’aumento maggiore è stato registrato a Olbia-Tempio con più 73,6 per cento rispetto all’anno precedente; segue la provincia di Sassari con più 64,7 per cento e Cagliari con più 66,4 per cento. Inoltre, da settembre 2021 a oggi le micro e piccole imprese della Sardegna hanno pagato per l’energia elettrica 425 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dal report dell’Ufficio studi di Confartigianato. I settori più colpiti nell’Isola sono quelli della panificazione, alimentare, lavorazione legno e autoriparazione così come nel resto d’Italia lo sono quelli di vetro, ceramica, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica.

“Un impatto senza precedenti sulle piccole attività produttive isolane che rischia di ingigantirsi ulteriormente se nei prossimi quattro mesi i prezzi dell’elettricità non diminuiranno; i maggiori costi per i piccoli imprenditori, infatti, potrebbero salire nel 2022 fino a 850 milioni di euro in più rispetto al 2021 – spiega l’associazione degli artigiani -. E ancora l’incidenza media delle bollette di gas ed elettricità nei bilanci delle imprese è passata dal 15,8 per cento al 28,1 per cento, di fatto raddoppiata. Significa che mediamente l’energia è diventata una delle spese più importanti per le imprese artigiane sarde”.

“La situazione è insostenibile e rischia di andare fuori controllo – dicono la presidente di Confartigianato imprese Sardegna, Maria Amelia Lai, e Daniele Serra, segretario regionale che hanno scritto alla Regione chiedendo interventi rapidi -. Per questo l’emergenza necessita di strumenti strutturali e soluzioni straordinarie, principalmente legate alle politiche nazionali ed europee. Le 35mila imprese artigiane della Sardegna, insieme a più di 90mila dipendenti, stanno vivendo una crisi senza precedenti legata alla folle corsa dei prezzi di gas ed elettricità. Situazione che rischia di cancellare migliaia di attività produttive e far perdere decine di migliaia di posti di lavoro, frenando pesantemente l’economia produttiva isolana”.

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