“Quando firmammo nel 2011 l’accordo per la chimica verde, la sottoscrizione avvenne a Palazzo Chigi. Ora deve essere l’attuale inquilino di Palazzo Chigi a metterci la faccia e a pretendere il rispetto degli accordi”. Lo ha dichiarato Ugo Cappellacci, consigliere regionale di Forza Italia, che da presidente della Regione promosse e firmò l’accordo con l’avvio dei primi cantieri. “Non si può continuare a sottovalutare la situazione – osserva Cappellacci – o a trattarla perfino con superficialità, come ha fatto nelle scorse settimane il segretario regionale del Partito Democratico, che ha invitato Eni ad andare via. La questione deve essere affrontata ai massimi livelli: per una volta Renzi, premier presenzialista ovunque ma non in Sardegna, ci metta la faccia. Il progetto per la chimica verde – ricorda l’ex governatore – è nato grazie alla nostra ribellione al disimpegno di Eni dalla Sardegna: per una volta la politica sarda fu unita e con essa anche i sindacati e le associazioni di categoria. Da quella determinazione e dalla capacità di proporre un’alternativa nacque il piano. Ora non possiamo lasciare che portino via il futuro ad un intero territorio”. “Allora non guardammo il colore politico del Governo nazionale. Oggi si abbia la stessa determinazione – conclude Cappellacci – e si porti la vertenza a Palazzo Chigi”.