Aziende agricole, allarme della Cia: “Stremate da incendi, maltempo e costi energetici”

Stremati da una estate di incendi e dalle forti piogge e gelate degli ultimi mesi, per poter tenere in vita le proprie aziende, gli allevatori e gli agricoltori sardi reclamano a gran voce il pagamento dei premi comunitari e dei ristori dovuti per i danni subiti. Pagamenti che sono rimasti incagliati nelle maglie della burocrazia regionale. “Si pone sempre con più forza la necessità che la Regione e tutte le istituzioni coinvolte intervengano modificando radicalmente le strutture deputate ai pagamenti delle somme dovute a qualunque titolo agli agricoltori, a partire dai premi comunitari per finire con i ristori previsti per i danni ricevuti, velocizzandone i processi”, sostiene Cia Sardegna.

A creare una forte mancanza di liquidità alle aziende del comparto agricolo e zootecnico isolano, sempre più esposte al rischio chiusura, sono più fattori concomitanti: da una parte le materie prime come concimi, sementi, gasolio agricolo, energia elettrica, mangimi, hanno raggiunto prezzi ormai insostenibili, rendendo impossibile far fronte ai costi di produzione; dall’altra i danni causati dalle condizioni climatiche degli ultimi mesi, hanno gravemente compromesso le produzioni, dai carciofi alle ortive in pieno campo e in serra, dai cereali al settore agrumicolo e frutticolo. Le stesse aziende agricole stanno facendo la conta dei danni, tra mancate semine, moria delle piante e raccolti insufficienti. “Per garantire un futuro a tutto il comparto primario sardo è divenuto improrogabile intervenire nell’organizzazione delle attività degli organismi pagatori, riformandoli e innovandoli al fine di snellire e accelerare le azioni, assicurando tempestività nei pagamenti delle spettanze previste in favore degli agricoltori e degli allevatori isolani, che devono arrivare in tempi rapidi e certi”.

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