Anche in Sardegna gli autotrasportatori hanno dato vita a proteste e presìdi per la due giorni di sciopero nazionale, indetta dai sindacati, per il rinnovo del contratto collettivo nazionale della logistica e dell’autotrasporto e trasporto delle merci. Sit in Cagliari, davanti alla Capitaneria di Porto e la sede di Confindustria, e a Porto Torres, ai cancelli dello scalo marittimo. Secondo i dati forniti dal segretario generale della Filt Sardegna, Arnaldo Boeddu, la percentuale degli aderenti allo sciopero, in molti casi, ha sfiorato il 100 per tento. “Visto il risultato della prima delle due giornate di sciopero non c’è più alcuna giustificazione rispetto all’atteggiamento dilatorio messo in atto dalle controparti – sottolinea Boeddu – si deve andare speditamente al rinnovo del contratto scaduto da oltre 14 mesi per quei lavoratori che, sino a pochi mesi fa, sono stati da tutti considerati eroi per aver garantito l’approvvigionamento delle merci”.
L’esponente del sindacato avverte: “Se le associazioni datoriali, che rappresentano la quasi totalità delle grandi medie e piccole imprese, pensano di continuare a percorrere la strada della riduzione dei diritti, della precarizzazione del mercato del lavoro, nella abolizione degli scatti anzianità, nella diminuzione del numero delle giornate di ferie e dei permessi e nell’abolizione del pagamento delle festività”. Lo sciopero “è stato solo un primo segnale. Nessun datore di lavoro può pensare di mettere in discussione la clausola sociale, strumento indispensabile per garantire continuità lavorativa e di reddito, nè pretendere ritmi di lavoro impossibili da sostenere”.