Autorità portuale a Olbia, i primi no a Solinas. Il sindaco di Porto Torres: “Una beffa e uno scippo”

(Mar. Pi.)

L’idea di una seconda Autorità portuale nel Nord Sardegna in aggiunta a quella di Cagliari non piace a tutti. Nonostante la mobilitazione e la richiesta da parte del presidente della Regione Christian Solinas al ministro Giovannini, la posizione non trova d’accordo il sindaco del secondo porto per numero di passeggeri nell’Isola e il terzo per le merci: Porto Torres.

Per Massimo Mulas, già consigliere regionale dal 2009 al 2014, “ci sono tre grandi motivi” per non condividere la presa di posizione del presidente della Giunta regionale a favore della creazione di due distinte Autorità portuali sarde. “Il primo, fondamentale, è che si tratta di una eventualità non prevista dalla norma. Il secondo è che è una scelta non funzionale a una gestione efficace dei porti. Il passaggio a un’unica autorità regionale aveva rappresentato un passo in avanti perché favorisce una logica di sistema, la condivisione di strategie e la capacità di promuovere un’unica programmazione omogenea. Il rischio ora è quello di frammentare le politiche portuali, creando divisioni e rivalità interne che nuocciono all’intero sistema Sardegna: chi gestisce i beni pubblici deve sempre avere un occhio al proprio interesse specifico insieme a uno più alto rivolto a quello della comunità generale”.

Il sindaco sostiene che la terza criticità “ha un taglio meramente politico: riteniamo quello di Solinas un atto scorretto, che rinforza il sospetto che il presidente sia politicamente cieco a un occhio poiché portato a proiettare l’attenzione verso le ragioni di una sola porzione del territorio isolano. Non è il momento storico in cui avanzare rivendicazioni interne, ma è sconcertante vedere come con questa presa di posizione – che segue una netta e contraria già espressa dal Comune di Porto Torres – ci si schieri ancora una volta dalla parte del più forte, umiliando le aspettative di un territorio, il Nord Ovest, che ha infrastrutture ed enormi potenzialità da esprimere”.

Preoccupa il primo cittadino la questione delle risorse e che la proposta avvenga nel momento in cui lo scalo di Porto Torres “aveva finalmente ottenuto l’attenzione negata quando dipendeva da Olbia, e che ha portato l’autorità di sistema a stanziare quasi 60 milioni di euro per opere attese e decisive per il nostro futuro. Con lo spacchettamento di questo sistema, quei fondi sarebbero a rischio: si tratterebbe di uno scippo insostenibile. Comprendiamo che Solinas compia queste mosse approfittando anche dell’assordante silenzio istituzionale di chi dovrebbe rappresentare e difendere il territorio. Ma con la lettera inviata al ministro delle Infrastrutture, il governatore ha umiliato ancora una volta Porto Torres e tutto il Nord Ovest, un’area in cui risiede il triplo dei cittadini presenti in Gallura. Davvero una beffa”.

Mulas invita il presidente Solinas a “rivedere urgentemente la sua posizione e a potenziare un sistema di gestione che garantisca l’unità dell’isola e una più equa ripartizione delle risorse”. E spiega: “I dati ci dicono che nell’ultimo decennio è aumentato il numero dei passeggeri che transitano a Porto Torres, mentre Olbia ha incrementato il traffico merci, approfittando degli squilibri provocati dalla normativa nazionale sulle tariffe portuali. Elevando la Gallura a sede di un’autorità portuale che governa tutto il Nord Sardegna, questo divario non potrà che aumentare e per Porto Torres e il suo tessuto economico sarà il tracollo definitivo”.

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