Cresce il turismo invernale grazie ai grandi eventi, ai primi posti Olbia, Castelsardo e Alghero

I grandi eventi continuano a trainare il turismo in Sardegna, anche fuori dalla stagione estiva. Olbia si conferma la capitale del Capodanno, con un incremento del 47% rispetto alla media invernale dei visitatori, superando le principali destinazioni del nord Sardegna. È anche la città che ha attirato il maggior numero di ospiti da fuori regione.

Castelsardo si piazza al secondo posto per crescita (+43%), seguita da Alghero (+28%). Tuttavia, i numeri assoluti di arrivi premiano Olbia, Alghero e Cagliari, quest’ultima con un aumento più contenuto (+17%). I dati emergono dal III report “Sardegna HoS Trend di Viaggi” di Eager Analytics.

L’effetto Capodanno in Sardegna ha avuto una durata complessiva di quattro giorni, con un aumento delle spese del 62% tra il 30 dicembre e il 5 gennaio rispetto alla media stagionale.

Nonostante i risultati positivi, il report evidenzia il problema del sovraffollamento turistico. Alghero è il Comune più esposto a questo fenomeno, con un indice di overcrowding di 93/100 nel 2024, seguita da Olbia (81%) e Cagliari (40%).

Il periodo più critico rimane la seconda metà di agosto, quando le coste del nord Sardegna sono sottoposte a una pressione antropica molto elevata. I comuni minori, come Orosei, La Maddalena, Dorgali e Villasimius, raggiungono spesso il 100% dell’indice di rischio per mancanza di infrastrutture adeguate e limitate risorse naturali. Stintino e Muravera seguono a breve distanza, con un indice del 99%.

“Questi dati confermano l’urgenza di strategie per distribuire i flussi turistici in modo più equilibrato,” ha dichiarato Carlo Gaspa, CEO di Eager Analytics.

La stagione turistica in Sardegna si concentra ancora su circa 125 giorni all’anno, ma alcune località iniziano a distinguersi per la capacità di estendere l’attività. Orgosolo e San Vito, ad esempio, hanno registrato 158 giorni di concentrazione turistica nel 2024, seguite da Dorgali (140 giorni) e Alghero (137 giorni).

Nonostante il predominio delle località balneari, l’85% degli spostamenti turistici si concentra su una porzione di territorio pari solo al 13% dell’isola. Questo evidenzia la necessità di valorizzare destinazioni alternative, capaci di attrarre visitatori anche in periodi meno affollati come primavera e autunno.

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