L’Agnello di Sardegna Igp biologico è ora realtà. Una novità che arricchisce l’offerta del settore agroalimentare sardo e risponde alla domanda di prodotti certificati, sostenibili e di qualità. Presentato a Oristano in occasione della Giornata del ringraziamento Coldiretti, nel corso dell’incontro sono stati rivelati i dettagli: i gli agnelli certificati non solo seguono i rigidi standard dell’Igp, ma garantiscono che le madri siano allevate secondo i protocolli dell’agricoltura biologica. Questo significa alimentazione naturale e rispetto per l’ambiente in ogni fase del processo produttivo.
Frutto della collaborazione tra il Consorzio di tutela dell’agnello di Sardegna (Contas) e il Distretto bio Sardegna, l’iniziativa rappresenta un passo avanti per un settore che conta già numeri importanti. La Sardegna si conferma leader in Italia per superfici destinate al biologico, con oltre 222mila ettari dedicati, di cui 61mila per il pascolo, e 731 aziende ovine, che allevano circa 70mila capi secondo i metodi biologici.
“Questo è un risultato straordinario – commenta Battista Cualbu, presidente del Contas –. Un riconoscimento ufficiale della qualità della nostra carne ovina, che ora può fregiarsi non solo del marchio Igp, ma anche della certificazione biologica, rispondendo così alle richieste di un mercato sempre più attento al benessere animale e alla sostenibilità”.
Anche Andrea Campurra, presidente del Distretto bio Sardegna, sottolinea l’importanza dell’iniziativa: “Abbiamo lavorato a lungo per questo obiettivo. Ora siamo in grado di offrire un prodotto che soddisfa i consumatori più esigenti, promuovendo al tempo stesso la tutela dell’ambiente”.
Il lancio dell’Agnello di Sardegna Igp biologico segna anche l’inizio di un percorso di valorizzazione delle produzioni sarde, sostenuto dal piano promozionale finanziato dalla Legge regionale n. 17 del 2023. “Nei prossimi mesi – spiega Aldo Buiani, direttore del Distretto bio – saranno avviate numerose iniziative per promuovere le produzioni bio in ambito regionale e nazionale, con l’obiettivo di garantire un futuro sostenibile per l’intero comparto agroalimentare”.
Osserva Alessandro Mazzette, direttore del Contas: “Questo ci permette di aprire nuove opportunità di mercato per il nostro prodotto, chiudendo finalmente le filiere biologiche e valorizzando al meglio le risorse locali”. Recenti analisi condotte da Laore confermano infatti la necessità di sviluppare l’intera filiera animale biologica, per far fronte alla scarsità di prodotti disponibili rispetto al gran numero di capi allevati.