Allevatori, via libera alle risorse per il caro prezzi con qualche polemica

Boccata d’ossigeno per gli allevatori sardi che potranno avere le risorse per far fronte al caro prezzi sulle materie prime. Dopo che la Finanziaria regionale aveva portato in dote 40 milioni di euro, è stato raggiunto l’accordo tra la Regione e le organizzazioni professionali agricole. L’accordo ha di fatto sancito il metodo con cui verranno distribuiti i finanziamenti, ossia erogati a capo e sulla base dei dati aziendali, rilevati dalla Banca dati nazionale dell’anagrafe zootecnica, al 31 dicembre dell’anno scorso.

Per quanto riguarda le cifre, 17 milioni e mezzo sono destinati ai capi bovini, 22,5 milioni per quelli ovini e caprini secondo un sistema di sovvenzioni dirette. Eppure non tutti sembrano soddisfatti del provvedimento. A sollevare dubbi è stato Tore Piana, presidente del Centro studi agricoli che evidenzia “il rischio che oltre diecimila aziende siano escluse dai finanziamenti”. Per quanto riguarda il settore ovi-caprino, secondo i calcoli di Piana rimarrebbero escluse 6.479 aziende, mentre per quello dei bovini gli esclusi sarebbero 3.957.

Protesta anche da parte di Gianuario Falchi, portavoce del movimento ‘Pastori senza bandiera’ che cita come esempio le aziende miste che hanno 70 pecore, nove mucche e nove maiali che “non percepiranno un solo euro, nonostante abbiano una posizione Inps e un’iscrizione alla Camera di commercio, oltre a pagare le tasse”. Non solo, Falchi ricorda che “hanno incoraggiato i giovani a fare il primo insediamento con 51 capi ovi-caprini e queste persone non prenderanno indennizzo perché non ne hanno cento”.

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