Allevamento in mare d’eccellenza: il progetto Aqua de mâ sbarca in Sardegna

Ad un miglio dalla costa di Orosei (Nuoro), rinomata località turistica, ci sono otto vasche all’interno delle quali orate e spigole vengono allevate con mangimi di farina di pesce e vegetale. La scommessa di Aqua de mâ, azienda ligure che da vent’anni è leader di settore, arriva in Sardegna. Ed è quella di chi sa già che un allevamento ittico in mare aperto può essere sostenibile e innovativo. Il progetto è stato raccontato dal presidente di Aqua de mâ, Davide Orsi, in una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina negli spazi di The net value a Cagliari.

Per l’impianto di Orosei si è fatto un investimento di 2,5 milioni di euro: “L’azienda vuole mettere la Sardegna al centro del proprio futuro, con un progetto che permetterà all’itticoltura sarda di fare un salto in avanti e che porterà i brand Sardegna, Cala Gonone e Orosei nei mercati del Nord Italia. Abbiamo scelto la Sardegna ben conoscendo la qualità del suo mare e stiamo impiegando ad oggi nove addetti, tutti sardi: un numero destinato a crescere con il mercato”. 

L’attività di pesca e di gestione dell’allevamento, tra Cala Gonone (Dorgali) e Orosei, è partita due anni fa. Ora, l’allevamento sardo è pienamente produttivo, affiancando quello ligure nella fornitura al mercato del Nord Italia di orate e spigole, grazie alla tecnica di allevamento in mare aperto ad 1 miglio dalla costa. Questo metodo consente diversi benefici: “I pesci vivono in continuo movimento. Crescono più sani, magri e tonici, e con una migliore qualità delle carni – sostiene Orsi.- Inoltre, ad 1 miglio dalla costa, il ricambio d’acqua nelle vasche è da 10 a 40 volte superiore rispetto agli impianti tradizionali, creando così un ambiente migliore e che ha meno bisogno di trattamenti perché allevato in condizioni più simili a quelle naturali.”. Lo dimostrano diversi studi, fra i quali quelli dell’Università di Genova e la ricerca legata al progetto europeo Idreem.

“Già oggi l’allevamento nel golfo di Orosei ci ha consentito di aumentare in modo significativo la nostra offerta al mercato di orate e spigole allevate in mare aperto, e cioè in modo più sostenibile e con una qualità eccellente. Siamo sicuri che l’allevamento sardo crescerà ancora, creando nuove opportunità di lavoro e dando ancora maggiore visibilità ai territori che stanno lavorando con noi per il successo di questa sfida”. Negli impianti liguri, per esempio, gli addetti sono venti. Le figure richieste sono varie: da operatori tecnici subacquei a professionisti che provengono da esperienze marinaresche. Una nuova opportunità per l’economia di territori vocati principalmente al turismo, e con ricadute occupazionali.

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