Si terrà 13 marzo al il ministero dello Sviluppo Economico l’incontro che i sindacati attendono da mesi per la vertenza Alcoa.
L’incontro, convocato dal sottosegretario De Vincenti, dovrebbe avere lo scopo di avvicinare le posizioni tra la principale candidata all’acquisizione della fabbrica di alluminio di Portovesme, la svizzera Klesch, e la proprietà Alcoa, ancora oggi distanti nella trattativa, in particolare per il costo dell’energia, il problema delle bonifiche e il personale.
“ Siamo molto preoccupati per la piega che la vertenza Alcoa sta prendendo – dice Rino Barca, segretario della Cisl – perché nonostante siano state fatte diverse richieste d’incontro per esaminare lo stato delle trattative per la cessione della fabbrica, da parte del governo non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale. Questo silenzio è molto preoccupante”.
Tra i lavoratori cresce l’allarme per il futuro. Le notizie che arrivano da Roma, scarse e imprecise, fanno temere che, rispetto alle priorità della politica, da settimane concentrata sulla elezioni, la vertenza sia passata in secondo piano. E che per cominciare a capire qualcosa ormai si dovrà attendere l’insediamento del nuovo governo.
La prossima settimana i terranno delle riunioni sindacali per la preparazione dell’incontro del 13. Non è escluso che alcune decine di lavoratori quel giorno vadano a Roma per far sentire direttamente la loro voce alle istituzioni.
Intanto nella fabbrica, ferma ormai da novembre, sono in corso alcuni lavori di manutenzione, l’indispensabile per mantenere gli impianti nelle condizioni di poter essere riavviati. Il resto del personale, la quasi totalità dell’organico diretto, è in cassa integrazione dal primo di gennaio.
Carlo Martinelli