Air Italy: lasciano tre manager. L’azienda: “Nessun collegamento a trasferimenti”

Tre manager di Air Italy non fanno più parte dell’organico della compagnia. Si tratta di Massimo Crippa (direttore delle vendite), Andrea Adorno (responsabile commerciale) e Marco Picardi (chief strategy and planning – strategie e pianificazione – della compagnia da quando l’amministratore delegato era Roberto Scaramella). Secondo quanto apprende l’ANSA, i tre arrivavano da gestioni che precedono la partnership con Qatar Airways. Si tratterebbe dunque di avvicendamenti del tutto fisiologici quando cambia il progetto e il business plan di un’azienda passata da un network basato su medio, corto raggio e lungo raggio di charter a un network che insiste su voli di medio e lungo raggio connessi tra loro e rivolti verso Stati Uniti e Asia. I manager in questione lavoravano prevalentemente su voli nazionali, europei e charter, quindi su un business molto diverso rispetto a quello che caratterizza ora Air Italy. Non esiste alcuna relazione, comunque, tra i “discussi” trasferimenti di dipendenti da Olbia a Malpensa – oggetto anche ieri di un odg votato all’unanimità dal Consiglio regionale – e la fuoriuscita dei tre. La società fa sapere in ogni caso che “non commenta speculazioni o indiscrezioni riguardanti questioni relative al personale, ed esclude qualsiasi connessione fra le stesse e il trasferimento di alcune funzioni da Olbia a Malpensa”. Ribadisce, invece, sui 25 trasferimenti da Olbia a Malpensa, che “non è previsto nessun rinvio e non c’è alcuna negoziazione con i sindacati in corso”. Sono, infatti, “efficaci dal 1 ottobre”, anche se l’azienda “ha accolto, in taluni casi e a fronte di specifiche esigenze, che le persone interessate prendessero servizio presso i nuovi uffici con alcuni giorni di ritardo”. Air Italy fa anche sapere che “l’azienda ha dato priorità alle esigenze di quanti siano portatori di tutele di legge e lo ha fatto non perché obbligata dalla legge 104, ma in nome di un’attenzione sociale che non è mai venuta meno”.

“Questa è la prova di quanto sempre sostenuto dalla Filt Cgil, e cioè la necessità di convincere la compagnia a non abbandonare i voli domestici da e per la Sardegna”. È la posizione del segretario Arnaldo Boeddu, dopo la fuoriuscita da Air Italy dei tre manager. Un ‘terremoto’ figlio, dice il sindacalista, dei “pessimi risultati ottenuti nelle rotte a lungo raggio”. “Sviluppare le rotte a medio raggio ed iniziare a competere con quelle a lungo raggio – spiega infatti Boeddu – non deve comportare, nella maniera più assoluta, l’abbandono del mercato domestico”. “Sembra poi che Air Italy – rende noto il segretario della Fit – stia pensando di non partecipare neppure per le rotte della Ct1 dallo scalo gallurese di Olbia, questo sarebbe davvero troppo da dover digerire: non solo in questo modo si metterebbero a rischio ulteriori posti di lavoro ma verrebbero meno quelle risorse economiche che, in qualche modo, hanno consentito alla compagnia di arginare le perdite di questi primi sei mesi”. Così, suggerisce Boeddu, “la compagnia al posto di intestardirsi a trasferire a Milano Malpensa 51 lavoratori che potrebbero benissimo continuare a lavorare ad Olbia, farebbe bene a concentrarsi a sviluppare il proprio network internazionale e nel contempo studiare una offerta competitiva per aggiudicarsi i bandi in continuità territoriale dai tre scali sardi”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share