Air Italy, il pressing dei sindacati: “Prorogate la cigs”

La vertenza per salvare i 1320 dipendenti di Air Italy dal licenziamento collettivo è una corsa contro il tempo, ma l’incontro odierno tra liquidatori dell’azienda, ministero del Lavoro, Regioni Lombardia e Sardegna e sindacati segna un punto a loro favore. I liquidatori Enrico Laghi e Franco Lagro, pur ribadendo l’indisponibilità dell’azienda a prorogare la cassa integrazione, si sono impegnati a non assumere alcuna iniziativa unilaterale sino al 9 dicembre, il giorno dopo la scadenza dei 75 giorni dall’avvio della procedura di licenziamento collettivo, nonché il giorno del prossimo confronto. Entro quella data si spera che il Parlamento approvi gli emendamenti contenuti nell’Ordine del giorno all’interno della Legge di bilancio, in discussione in questi giorni, per uniformare la posizione dei lavoratori di Air Italy a quelli di Alitalia, la cui cigs scadrà il 31 dicembre 2022, ed evitare che la proroga comporti ulteriori costi per l’azienda, che tuttavia su un’eventuale proroga è parsa anche oggi irremovibile.

A sperare è senz’altro il segretario generale di Filt Cgil Sardegna, Arnaldo Boeddu. Stigmatizzando l’assenza del ministero dello Sviluppo economico, ritenuto “un alleato fondamentale in questa partita”, Boeddu spiega che “va percorsa ogni strada e cercata ogni soluzione per evitare il licenziamento di 1320 lavoratori” e che “al momento l’unica via d’uscita è la cassa integrazione sino al 31 dicembre 2022”. Per il sindacalista “la fermezza dei liquidatori di Air Italy lascia pochissimi spiragli”, ma è decisivo il destino dell’Ordine del giorno e della Legge di Bilancio. “Se dovesse passare, Air Italy non avrà più alcun motivo – conclude Boeddu – per non sottoscrivere un altro anno di cassa integrazione”.

“L’ennesima fumata nera”. È questo il commento della segretaria territoriale Uiltrasporti del Nord Sardegna, Elisabetta Manca. “È assolutamente necessario che Airitaly conceda un’estensione della procedura di mobilità al 31 dicembre, in concomitanza con la scadenza dell’attuale ammortizzatore sociale – afferma Manca -. Questo tempo ci consentirebbe di valutare tutte le ipotesi al vaglio del Parlamento, in primis l’emendamento dell’art 10 della legge di bilancio, di cui partirà la discussione proprio in questi giorni. È necessario che l’azienda si assuma le proprie responsabilità e accolga le richieste arrivate in maniera unitaria da ministero del Lavoro, Regioni e organizzazioni sindacali. Non accetteremo mai che 1400 lavoratori restino senza lavoro e senza un sostegno a causa delle scellerate scelte aziendali”.

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