Nel piazzale di Porta Pia, davanti al ministero dei Trasporti, i lavoratori di Air Italy sono arrivati con le famiglie. Magliette bianche e l’energia di chi ha appena cominciato la battaglia, un’altra. La più difficile. Perché l’exAlisarda, la prima compagnia aerea dell’Isola fondata dal principe Karim Aga Khan negli anni Sessanta per ‘servire’ la Costa Smeralda, è in liquidazione. Nel 2016 il primo blocco di licenziamenti, con 1.634 dipendenti mandati a casa; adesso tutti gli altri. E le lettera in arrivo sono 1.450.
Insieme ai lavoratori ci sono i politici. Battaglia bipartisan a Roma. E sono gli onorevoli questa mattina a posare davanti alle telecamere di fronte a Palazzo Chigi. Una bandiera dei Quattro Mori e lo striscione sull’insularità in Costituzione, una battaglia che ha unito destra e sinistra e include anche il riconoscimento di maggiori oneri per la continuità territoriale. Ma tuttavia di più ampio respiro e non strettamente legata all’emergenza della chiusura di Air Italy.
Emblematico il travestimento di tre lavoratori della compagnia sarda che hanno indossato le maschere dell’ossigeno, quelle in dotazione negli aeroplani. Reggono insieme uno striscione: “Trasporto aereo italiabno malato”. Manco a dirlo, è assolutamente pacifica la protesta nella Capitale. Sono decine i lavoratori di Air Italy che hanno raggiunto Roma. perché da due settimane, quando è stata annunciata la messa in liquidazione della società, il pensiero continua a essere solo uno: “Non può finire così”.
Davanti al Mit anche i rappresentanti sindacali: “È inconcepibile che si prosegua con questa procedura di liquidazione che mette sulla strada una realtà aziendale come Air Italy – ha detto all’Ansa il segretario della Uil Trasporti, William Zonca -. Occore salvaguardare l’occupazione e il reddito dei lavoratori e nel contempo studiare le soluzioni possibili”. Le organizzazioni dei lavoratori hanno poi partercipato al vertici convocato dalla ministra Paola De Micheli. C’è anche il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, visto che Air Italy aveva scelto l’aeroporto di Malpensa come base.
Così Salvatore Pellecchia, segretario della Cisl Trasporti. “Air Italy certifica una volta per tutte che il problema non sono solo aziende. A giugno 2019 abbiamo presentato piattaforma unitaria ‘Rimettiamo in movimento il Paese’: è il modello Italia che non funziona e a farne le spese sono i lavoratori italiani e le stesse imprese che operano nel nostro Paese. Ora bisogna passare la nottata, ma dobbiamo avviare nuovo corso usando approccio sistemico e cominciando ad agire sulle cause invece che sugli effetti”.