Anche in Sardegna, sulla scia di quanto sta accadendo in altre nazioni d’Europa e quanto accaduto ieri a Torino, gli agricoltori si preparano a manifestare contro le politiche adottate da Bruxelles che danneggiano le produzioni locali. Domani 30 gennaio è prevista una manifestazione al porto di Cagliari dopo quella simbolica avvenuta alcuni giorni fa lungo la statale 131 a Tramatza nell’Oristanese dove un gruppo di allevatori e pastori ha bloccato la Carlo Felice per qualche minuto. Il presidio è fissato alle 10 all’ingresso della dogana del porto di Cagliari.
Un’altra manifestazione è stata organizzata dal Centro studi agricoli per il 12 febbraio alle 11 a Cagliari e davanti alle sedi di Argea (l’organismo pagatore regionale) di Nuoro, Iglesias, Oristano e Sassari.
La Regione sarà a fianco degli agricoltori e dei pastori durante la protesta, “per una giusta causa, in difesa dei loro diritti”, si legge in una nota della Regione.
“La nuova mobilitazione del mondo delle campagne, sulla scia delle proteste che stanno coinvolgendo diverse nazioni in Europa, si svolgerà in contemporanea con altre analoghe manifestazioni nel resto del Paese – spiegano – . Le proposte che arrivano da Bruxelles, infatti, non fanno altro che imporre vincoli e limiti alle nostre produzioni, appiattendo le eccellenze della Sardegna, uniche al mondo. Le battaglie partono da lontano, proprio grazie ai pastori, che sollevarono il caso”.
Dalla Regione precisano che “gli uffici dell’assessorato sono stati informati dai rappresentanti del mondo agropastorale di tutte le risorse che sono mancate alla nostra Regione – si legge ancora -. Più volte l’amministrazione regionale ha chiesto al Ministero affinché rivedesse e riaprisse il tavolo Pac per le ingiustizie che la nostra regione ha subito dalle decisioni dell’Unione Europea”.
“La Regione sarà a fianco dei territori e dei produttori – ha sottolineato l’assessore dell’Agricoltura, Valeria Satta – per tutelare la nostra agricoltura, una ricchezza da proteggere”.
Nel frattempo un’altra parte del mondo agricolo si prepara ad una analoga manifestazione organizzata dal Centro studi agricoli per il 12 febbraio alle 11 a Cagliari e davanti alle sedi di Argea (l’organismo pagatore regionale) di Nuoro, Iglesias, Oristano e Sassari. “L’agricoltura e l’allevamento sardo attraversano il momento più difficile degli ultimi 20 anni nell’indifferenza della politica e delle istituzioni – attacca Tore Piana, presidente Csa – C’è una sempre maggiore e crescente burocrazia, produzioni agricole vendute a prezzi non remunerativi, calamità sempre più frequenti dalla lingua blu alla peste suina, ritardi nell’erogazione dei fondi Csr/Pac e indennizzi”.