Agricoltura, investimenti per quasi due milioni bloccati. Gal Ogliastra contro Argea

“Sette progetti di investimento per 1milino e 700mila euro di investimenti pubblici bloccati negli uffici da anni, si sostituiscano i vertici di Argea“. È la denuncia del presidente del Gal Ogliastra, Vitale Pili, che nelle scorse settimane ha inviato sette diffide ad Argea che intimano lo sblocco delle procedure che tengono fermi gli investimenti e chiedono il risarcimento danni conseguenti al ritardo accumulato. Dei 7 procedimenti aperti con Argea, 3 riguardano bandi dedicati al sostegno alle imprese agricole per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti, 3 sono relativi alla promozione territoriale e uno relativo ad una tranche delle spese di gestione del Gal.

“Tra i progetti che giacciono sulle scrivanie – spiega il presidente Pili – ce ne sono alcuni presentati nel 2018, per i quali l’attesa rischia di demotivare e far desistere le imprese”. Il blocco ai bandi sarebbe da collegare, in alcuni casi, alla procedura di Verificabilità e controllabilità delle misure (Vcm), un sistema preventivo di controllo dei Gal che deve essere validato da Argea. Stessa cosa dicasi per i progetti relativi alle Azioni di Sistema, dei quali il Gal è beneficiario diretto, dopo oltre 4 anni dalla presentazione, Argea non avrebbe ancora valutato le domande: “Questa situazione di inerzia è fonte di gravissimo disagio per il Gal Ogliastra che si trova impossibilitato a svolgere le azioni di sviluppo locale – afferma ancora Pili -. Inoltre il mancato pronunciamento di Argea pone in serio pericolo il rispetto del termine per la rendicontazione dei progetti ammessi a sostegno che scadrà il 30 giugno 2023. La verità è che alcuni enti pubblici sono severi nel dare i termini agli altri, però la stessa severità non la pretendono da sé stessi. Stiamo superando a fatica una pandemia, che sta fiaccando le aziende – conclude il presidente del Gal ogliastrino – e ora ci tocca subire anche l’inerzia della burocrazia che riesce a mettere in gioco quasi due milioni di euro tenendoli fermi al palo”.

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