Acqua, 19 Comuni scaricano Abbanoa. Bocciate 2 richieste, ma Serramanna fa ricorso

Dal 30 giugno 19 Comuni della Sardegna sono liberi di gestire l’acqua in autonomia. Al termine di una lunga battaglia a colpi di carte bollate, le amministrazione locali sono riuscite a scaricare Abbanoa.

A sancire l’uscita dei Comuni dalla spa regionale è stato Egas, l’ente di controllo di Abbanoa che agisce attraverso il Comitato istituzionale d’ambito. I 19 centri che si sono affrancati dalla spa dell’acqua sono Aggius, Anela, Arzana, Bessude, Bonarcado, Bottida, Bultei, Burgos, Cheremule, Esporlatu, Fluminimaggiore, Gadoni, Lotzorai, Nuxis, Olzai, San Vero Milis, Tertenia, Teulada, Villagrande Strisaili. Egas, invece, ha detto no a Serramanna e Perfugas.

La legge è chiara: in base al Codice dell’ambiente, che regola ingressi e uscita nelle società di gestione della risorsa idrica, un Comune può restare fuori quando si tratta di centri montani con meno di mille abitanti oppure il Municipio in questione ha nel suo territorio fonti qualitativamente pregiate da cui può approvvigionarsi. Per sempre attraverso sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree protette.

Serramanna sostiene di rientrare nei criteri fissati dal Codice dell’ambiente, diverso il parere di Egas che attraverso il presidente Fabio Albieri ha fatto il punto sulla questione complessiva della gestione dell’acqua nell’Isola: “Con i riconoscimenti appena deliberati realizziamo uno degli obiettivi che il Comitato istituzionale d’ambito si era posto sin dal suo insediamento, ovvero quello della tutela e della salvaguardia delle gestioni autonome. La legge stabilisce però che i Comuni senza requisiti debbano confluire nella gestione unica, con l’affidamento ad Abbanoa del servizio a partire dal 30 settembre”. 

Il sinDaco di Serramanna, Gabriele Littera, ha scritto un post su Facebook. “Abbiamo letto tutti i documenti di Egas e domani 7 luglio sarà deliberato il mandato ad un legale perché avvii immediatamente un ricorso contro la decisione assunta dall’ente. Per il rispetto che come amministratori abbiamo nei confronti dei cittadini e delle istituzioni – ha proseguito il primo cittadino – non possiamo accettare alcuna disparità di trattamento nei confronti del Comune di Serramanna e della comunità che serviamo ogni giorno. Se ci possono essere condizioni, che vanno oltre le norme di legge, in grado di consentirci di mantenere la gestione autonoma e non passare ad Abbanoa, il nostro obbligo è di provarci.Non finisce qui”.

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