Abbanoa, c’è una nuova cauzione a famiglia. Consumatori in allarme

Si chiama “Paga facile” ma alcuni utenti Abbanoa non sono dello stesso avviso. Si tratta di un deposito cauzionale richiesto non solo per i nuovi contratti, ma anche per quelli già attivi. Esiste un’eccezione: non paga chi attiva la domiciliazione delle bollette di Abbanoa, ossia aggancia le bollette al proprio conto corrente bancario o postale. Ma è già protesta e le associazioni dei consumatori sono già sul piede di guerra e annunciano class action, come riporta anche il quotidiano La Nuova Sardegna.

Le cifre e le scadenze. Si tratta di un’una tantum che integra eventuali depositi già versati, e che è stata  fissata non dalla società ma dall’Autorità per l’Energia elettrica, il Gas e il Sistema idrico (Aeegsi) e  vale per tutte le regioni. Le cifre: 55,39 euro per ogni cliente “domestico residente”, ossia la famiglia-tipo, 64 euro per le “utenze domestiche dei non residenti” (ovvero le secondo case) e 132,24 euro per le “non domestiche”, cioè le erogazioni destinate ad aziende. Tutto in una soluzione, o due rate.  Prima scadenza il 1° dicembre, seconda a maggio 2015. In tanti aspetteranno prima di pagare, alcuni hanno già pagato una sorta di caparra tempo addietro. E in tal caso si deve saldare la differenza..  Il deposito cauzionale è fruttifero: quindi, in caso di cessazione del contratto, viene restituito maggiorato degli interessi legali. Ma questo non basta a sedare i rivoltosi: gli unici esenti sono le famiglie a basso reddito, per le quali viene applicata la tariffa agevolata “No Tax”. La misura nazionale è stata disposta per prevenire le morosità, così precisa l’azienda in una nota.

Internet.  I clienti potranno regolarmente controllare i consumi fatturati attraverso la bolletta cartacea che continua a essere inviata prima della scadenza, ma anche tramite il sito aziendale www.abbanoa.it dove è presente una sezione apposita: “fatture online”. Difficile pensare che i tanti anziani presenti in Sardegna possano utilizzare questa opzione. In ogni caso alla data di scadenza della bolletta, gli importi da pagare vengono addebitati sul proprio conto corrente bancario.

I pregressi. Per quanto riguarda i depositi, Abbanoa ha ereditato una miriade di “variazioni sul tema” da parte dei precedenti gestori del servizio idrico integrato. C’erano Comuni o Gestori che già richiedevano il deposito cauzionale, altri soltanto in parte o per niente. In sostanza.  Nei prossimi giorni gli importi saranno richiesti esclusivamente ai clienti che non hanno mai versato il deposito cauzionale o a chi l’ha versato parzialmente: in questo caso sarà richiesta la differenza.

La società, gli insoluti e i ‘furbi’. “Se non ci fosse, i ‘furbi’ la farebbero franca alle spalle della stragrande maggioranza degli utenti che paga regolarmente le bollette – commenta il direttore generale di Abbanoa, Sandro Murtas -. Il deposito cauzionale è una garanzia sui consumi eventualmente non pagati: ora per recuperare i crediti si interviene con decreti ingiuntivi che hanno tempi lunghi e costi che alla fine gravano sulla collettività”. Ogni anno vengono presentate circa 26mila chiusure contrattuali per volture o cessazioni: tra queste – sottolinea la società – si registrano mediamente insoluti per quasi nove milioni di euro. Abbanoa sta richiedendo “alla totalità dei clienti il deposito perché è corretto che tutti paghino secondo regole chiare e trasparenti. Anche gli edifici di culto sono soggetti alle regole: deposito cauzionale e bolletta semestrale in ragione dei consumi”.

L’indignazione del deputato. “La nuova tassa sull’acqua è una truffa ai danni dei sardi. Abbanoa blocchi subito oppure sarà guerra legale. Il deposito cauzionale chiesto ai cittadini e operatori economici è illegittimo. Si tratta di una tassa fuori legge perché si configura come un prelievo forzoso postumo su un contratto che non può essere modificato unilateralmente. I debiti pregressi di Abbanoa, provenienti dalla gestione Esaf, che la Regione non ha mai ripianato, come invece era previsto dal piano d’ambito, non possono essere scaricati sui cittadini con tasse illegittime e del tutto inapplicabili a posteriori”, lo ha detto il deputato di Unidos Mauro Pili incontrando a Villacidro rappresentanti di associazioni di categoria del Medio Campidano, imprenditori e cittadini. Nel corso dell’incontro, alla presenza dei legali del Movimento, sono state acquisite – ha spiegato Pili – decine di bollette per inoltrare prima di tutto una diffida formale alla revoca delle stesse e poi intraprendere l’azione legale vera e propria. Pili ha anche annunciato già per domani un’interrogazione urgente al ministro dell’Ambiente, competente sulle risorse idriche e la loro gestione, per far revocare le disposizioni nazionali e impedire questo nuovo misfatto nel governo dell’acqua. 

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