Siamo ancora così cattivi e disuniti come scriveva di noi quattro secoli fa l’ambasciatore spagnolo Martin Carillo nella lettera per il re Filippo IV? O è forse arrivato il momento di dire basta a un luogo comune che per troppo tempo ci ha descritto come arroccati in un folle isolamento? Se lo chiede Claudia Aru, cantante di Villacidro che oggi in occasione di Sa Die De Sa Sardigna ha pubblicato on line il suo nuovo videoclip, “Pocos Locos Y mal unidos”.
Il brano, tratto dall’ultimo album della Aru “A giru a giru” edito dall’etichetta sarda Nootempo, è cantato in sardo campidanese, e cerca di sfatare alcuni luoghi comuni che i non sardi, ma spesso anche i sardi stessi, utilizzano per descriversi e per giustificare mancanze o difetti. “L’esortazione contenuta nel brano è quella di cominciare a rimboccarsi le maniche – sottolinea Claudia Aru – cercare di lamentarsi un po’ meno per la situazione di disagio in cui viviamo, in poche parole: parlare di meno e fare di più. Si parte dai problemi linguistici che ci vedono divisi, dal fatto che siamo gelosi, che non collaboriamo tra di noi e che non abbiamo ‘mentalità imprenditoriale’. Giustifichiamo tutto con il detto ‘Pocos, Locos y malunidos’, ovvero che siamo pochi, matti e disuniti”.
Claudia Aru ha lavorato nel set con degli “attori” speciali: i bambini di una terza elementare della scuola di Villacidro che, dopo un lavoro accurato insieme a loro insegnanti sul significato de “Sa die de Sa Sardigna”, hanno scritto dei messaggi di speranza sul futuro.
Il videoclip di “Pocos Locos Y Mal Unidos” è stato girato dal regista video-maker Roberto Pili per la produzione indipendente Fisheye Prod. Un idea semplice che richiama la tecnica del selfie-video con un piano sequenza nel centro storico di Villacidro.
Francesca Mulas