Trent’anni fa l’incendio con 13 morti: Olbia ricorda le vittime con un concerto

Nessuno ha dimenticato, passati trent’anni. Nessuno può dimenticare tutti quei corpi carbonizzati. Di uomini, donne e bambini che volevano fuggire dall’inferno e che invece hanno trovato la morte. Nessuno dimenticherà mai il terrore, la disperazione, la rabbia. A trent’anni esatti dall’incendio di Milmeggiu, nel Comune di Olbia, tra le frazioni di San Pantaleo e Portisco, la Gallura rende omaggio alle tredici vittime, tra cui tre bimbi, dello spaventoso rogo avvenuto nell’estate 1989: domani, 28 agosto, è in programma un concerto speciale nella piazza della chiesa a San Pantaleo. L’evento, voluto dell’accademia musicale Bernardo De Muro per l’associazione In Itinere, è organizzato nell’ambito della ventesima stagione concertistica della Scuola civica di musica di Olbia. Alla giornata commemorativa collabora anche la Protezione Civile di San Pantaleo, mentre il Comune ha dato il patrocinio.

“Siamo felici di accogliere un evento davvero speciale che, grazie al fascino e al potere evocativo della musica, renderà omaggio alle vite spezzate da quella tragedia”, sottolinea il sindaco Settimo Nizzi. Sotto i riflettori il tenore pugliese Dario Di Vietri e la violinista russa Maria Safariants insieme al pianista Andrea Cossu per un’antologia preziosa di arie d’opera e pezzi virtuosistici. Prima del concerto si terranno le consuete celebrazioni che avranno inizio alle 17.30, sempre nella piazza della chiesa. Alle 18 verrà deposta una prima corona di fiori al cimitero di San Pantaleo, poi un’altra a Milmeggiu sulla lapide in memoria delle vittime. Verrà poi celebrata la messa con il coro Ilune diretto dal maestro Alessandro Catte. Seguirà un rinfresco offerto dalla comunità.

In quell’agosto del 1989 c’erano voluti due giorni interi per spegnere l’incendio di Milmeggiu: il vento forte e il mare in tempesta avevano infatti reso estremamente difficili i lanci d’acqua degli aerei, indispensabili per dare man forte alle centinaia di uomini impegnati a terra. Alla fine si contarono tredici vittime, quasi tutte morte carbonizzate. Ma furono molte altre le persone che riportarono gravi ustioni mentre cercavano di mettersi in salvo.

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