Il nuovo museo etnografico di Nuoro sarà inaugurato il 12 dicembre, quando l’attuale direttrice, Cristiana Collu, sarà già a Roma dove dall’1 novembre assumerà la guida della Galleria Nazionale di Arte Moderna. Oggi, il percorso di questi mesi è stato presentato nella sede dell’Isre dal presidente Bruno Murgia, accompagnato dalla stessa Collu e dal consigliere di amministrazione Giampaolo Mele. “Abbiamo deciso di raccontare cinque mesi di lavoro pancia a terra, in cui abbiamo provato a dare senso e prospettiva all’istituto per toglierlo da quel cono d’ombra in cui era finito – ha spiegato Murgia – Un intervento di ampliamento costato poco più di 3 milioni di euro. Il 12 dicembre inaugureremo il nuovo polo museale che chiameremo Museo del costume, uno spazio importante non solo per Nuoro ma per l’intera isola. Inaugureremo anche il nuovo allestimento di casa Deledda, in cui abbiamo ripensato le stanze il giardino e i vari ambienti. In questo periodo – ha sottolineato il presidente – abbiamo dato un nuovo simbolo all’istituto, un nuovo sito internet e una nuova veste grafica. Ma abbiamo fatto tante altre cose. Ringrazio per questo la direttrice Cristiana Collu per il lavoro che ha fatto, a malincuore accogliamo la notizia della sua partenza a Roma ai primi di novembre, quando speriamo di avere già un nuovo direttore”. “Sono stata molto felice di essere tornata a Nuoro dove in questi pochi mesi ho fatto un’esperienza di lavoro intensa – ha commentato la Collu – Non pensavo che questo tempo fosse così breve, ma tuttavia sono orgogliosa di presentare il lavoro di ampliamento del museo etnografico che si configura come museo permanente, in cui saranno esposte le varie collezioni dell’attuale museo, concepito con spazi più moderni e con l’uso delle nuove tecnologie, mentre i vecchi spazi potranno essere adibiti alle varie attività, come workshop, attività didattica e altre discipline. Lo stesso intervento ci sarà in casa Deledda, con un riordino della parte relativa all’accoglienza, compresa la rifunzionalizzazione del giardino. Spero solo che la Regione abbia un occhio di riguardo per questo museo che può avere grande ricaduta per la cultura, per l’economia e per tanto altro”.
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