I ‘libri tessili’ per tramandare le tradizioni sarde: lo spazio Craft in Manifattura cerca di rilanciare l’artigianato nell’Isola

di Andrea Tramonte

L’idea era quella di raccogliere, catalogare e trasmettere alle generazioni future le tradizioni tessili dei paesi sardi che rischiavano di andare perdute, insieme alla scomparsa delle ultime artigiane e degli ultimi artigiani in vita, depositari di saperi e tecniche antiche: decorazioni, pattern geometrici o floreali, temi che si ispirano alla natura all’interno di tappeti e arazzi dell’Isola. Un patrimonio enorme che a Sardegna ricerche hanno pensato di salvare attraverso dei cataloghi che ‘parlano’ la stessa lingua dei manufatti che raccontano: sono veri e propri “libri tessili” e ogni “pagina” è intrecciata con le decorazioni recuperate dal lavoro sul campo con le tessitrici, specie quelle più anziane: un lavoro di scavo che non rappresenta solo una operazione (doverosa) dedicata alla memoria, ma anche un lavoro molto pratico di salvaguardia della proprietà intellettuale, per evitare furti di tradizioni artigiane di lunghissima durata.

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Il progetto dei libri tessili è parte di un lavoro più ampio che trova una sua traduzione fisica nello spazio Craft a Sa Manifattura a Cagliari: è nato all’interno di Sardegna ricerche ed è – precisamente – il Centro ricerca artigianato fra futuro e tradizione. Un luogo che è laboratorio ma anche spazio espositivo, con una sua connotazione estetica legata a manufatti in ceramica, rame, tessuto, ferro, legno, pelle, oro e così via. Un centro che nasce per essere un luogo d’incontro tra mondi diversi e punto di riferimento per maestri artigiani, architetti, designer, studenti e studiosi. A partire dal tema della proprietà intellettuale: il progetto nasce dall’omonimo Sportello “che si occupa di fornire strumenti di tutela e valorizzazione a creativi, imprenditori e artigiani, mettendo a disposizione competenze in materia di marchi, brevetti e proprietà intellettuale”, spiega Sandra Ennas di Sardegna ricerche.

Uno degli aspetti più interessanti del Craft è proprio la creazione di “libri tessili”, un’iniziativa che vuole documentare e tramandare le decorazioni tradizionali sarde. Questi libri raccolgono campionari di motivi, pattern e tecniche di tessitura. Ciascun libro include informazioni dettagliate sulle tecniche utilizzate, i materiali e i codici, offrendo una risorsa preziosa per chi vuole studiare o ispirarsi ai disegni sardi. “Craft non è un luogo dove facciamo pubblicità al singolo produttore – spiega Ennas -. ‘Esponiamo’ invece tecniche, lavorazioni che rappresentano storia e cultura delle nostre comunità e che difficilmente trovano un modo di essere tutelate in maniera individuale: sono le comunità a essere titolari di questi lavori”. Decorazioni, tecniche, manufatti: c’è tutto. Un archivio per tramandare la conoscenza ma non solo. “La tutela di quei patrimoni passa a vari strumenti – spiega Ennas -. Se uno stilista vuole realizzare un suo prodotto e ispirarsi a un disegno della tradizione sarda, così come un produttore di linee di arredamento, noi cerchiamo di tutelare la proprietà intellettuale”. “Molti lo fanno senza dichiararlo – spiega Silvia Marcis di Sardegna ricerche -. Ma quei disegni, quei temi, vengono da una storia, appartengono a una comunità. Il nostro compito è quello di aiutare gli artigiani che producono questi lavori anche ad imparare a tutelarsi”. Anche perché capita non di rado che grandi marchi del lusso si approccino a una tradizione artigianale locale – è successo di recente anche in Sardegna – lavorando con singole artigiane o artigiani in una situazione di potere e contrattuale fortemente squilibrata. Con tutte le conseguenze del caso. Un altro tema che si porta avanti a Craft è quello di “fare in modo che certi tipi di lavorazioni non muoiano – prosegue Marcis -. E ancora quello del ricambio generazionale. Questo lo puoi fare attraverso la cultura del progetto, il coinvolgimento delle scuole. Per dare un futuro a questi mestieri e questi saperi bellissimi”.

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