di Aurora Vinci
‘Castelli crociati in Terra Santa tra il XII e il XIII secolo’. È il titolo dell’evento conclusivo del ‘Festival dei Castelli Medievali’ che si terrà sabato 4 gennaio alle ore 18 nel Teatro comunale di Sanluri. Promosso dalla Rete dei Castelli e supportato dalla Fondazione di Sardegna e dalla Regione, l’evento ha animato i Comuni di Sanluri, Laconi, Las Plassas, Sardara e Villamar, celebrando la storia medievale della Sardegna. L’incontro finale vedrà la partecipazione dello storico Franco Cardini, figura di spicco nello studio delle Crociate, che dialogherà con Giorgio Murru, direttore scientifico del festival.
L’evento offrirà l’opportunità di analizzare le strutture geopolitiche delle fortificazioni crociate non come entità monolitiche, ma come prodotti di una complessa rete di attori: ordini militari, signorie feudali crociate e dinamiche di collaborazione, emulazione e talvolta rivalità tra di essi. “Parlare di castelli crociati in una terra con una lunga storia di crociate può sembrare complesso – ha detto Cardini -. Ma si tratta di una terra che ha scritto molte pagine di storia e di monumenti che raccontano tanto.”
Alberto Urpi, Sindaco di Sanluri, comune capofila della Rete dei Castelli, sottolinea il ruolo centrale della Sardegna nel Mediterraneo medievale. “Portare storici di fama internazionale come Cardini ci permette di confrontarci con il nostro passato – ha dichiarato -. La Sardegna non è solo mare e sole, ma un patrimonio storico e culturale unico.”
Con l’obiettivo di valorizzare uno dei simboli più identitari della propria storia e riportare nelle piazze dei comuni coinvolti la storia medievale della Sardegna, il festival si presenta come un evento che unisce cultura, tradizione e promozione del territorio. Attraverso narrazioni, spettacoli, musica e racconti, mira a far rivivere le vicende meno conosciute di questi testimoni del passato sardo.
La conclusione di questo primo triennio segna un passo importante nel percorso della Rete dei Castelli, fondata nel 2017, che ha saputo consolidare e promuovere le ricchezze storiche e culturali comuni tra i cinque comuni della Marmilla e del Sarcidano.