“Ho perso un amico, una persona generosa, appassionata, affettuosa e colta”. Gavino Ledda, l’autore del celeberrimo Padre padrone, portato al cinema dai fratelli Taviani che con quel film conquistarono quarant’anni fa la Palma d’oro al Festival di Cannes, piange così Vittorio Taviani, scomparso oggi a Roma. Ledda e i due fratelli registi si erano recentemente rincontrati pochi mesi fa sul set del film “Dalla quercia alla palma, i quarant’anni di Padre padrone”, backstage del film palma d’oro nel 1977.
“Con Vittorio- racconta- era un piacere chiacchierare di qualsiasi argomento, dal cinema alla musica, lo ricordo sempre prodigo di consigli e incoraggiamenti. E ricordo che poco tempo dopo l’uscita del film, a Roma, ebbi una volta un malore: mi venne spontaneo chiamarlo. Lui, insieme a Paolo, si precipitò in albergo, portandosi dietro il suo medico e mi rimase vicino fino a quando non ripresi le forze. Ecco, in questo dettaglio apparentemente insignificante, ritrovo tutta l’umanità e l’altruismo di Vittorio”.