L’hanno finalmente restaurato Pietrino, il contadinello in arenaria che fece di Pinuccio Sciola, l’artista straordinario che oggi tutti conosciamo. Fu proprio quella scultura, opera prima del ’59, raffigurante un giovane in procinto di camminare, che fece vincere all’artista di San Sperate la borsa per frequentare, appena 17enne, il liceo artistico di Cagliari. “Grazie a Pietrino tutto ha avuto inizio” raccontava lo scultore passeggiando all’ombra del suo giardino, proprio sotto la lolla che oggi ospita il Giardino Sonoro, il museo a cielo aperto creato dallo stesso Pinuccio nel suo paese natale di San Sperate. Un’opera di proprietà della Fondazione Sciola, dal forte valore simbolico oltre che artistico, restaurata grazie all’impegno dell’Associazione PS Museum, che ne ha curato il restauro e la valorizzazione col sostegno finanziario del settore culturale dell’Assessorato Regionale (Culture Lab – POR FESR 2014-2020).
Un restauro delicato, eseguito da Gian Mario Porcheddu e da Maria Giovanna Perrottu del Centro di Conservazione Archeologica di Roma, diretto da Roberto Nardi. Professionisti individuati in particolare per la loro esperienza nel lavorare un materiale delicatissimo come l’arenaria; gli stessi specialisti che hanno curato il progetto di conservazione delle statue dei Giganti di Monte Prama.
Il Pietrino restaurato, il cui volto e taglio di occhi ricorda quello di Sciola, e che sembra compiere i suoi primi passi nel mondo dell’arte, sarà presentato nel Giardino Sonoro di San Sperate sabato 29 dicembre (ore 10.30) in occasione della mostra dal titolo In principio fu Pietrino. Pinuccio Sciola: testimonianze dal 1959 alla fine degli anni ’70, curata da Giulia Pilloni, specialista in Storia dell’Arte. Un’esposizione che ha come obiettivo la ricostruzione del percorso evolutivo della poetica di Sciola attraverso l’analisi e lo studio delle principali attività sociali ed espositive realizzate durante i primi vent’anni della sua pratica artistica. In occasione della mostra, sarà presentato gran parte del materiale documentario, scritti autografi, locandine, fotografie e progetti dell’artista ancora inediti e di proprietà dell’Archivio della Fondazione Sciola.
Donatella Percivale