Dopo l’assoluzione del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, l’ex sovrintendente del Teatro Lirico Marcella Crivellenti rompe un silenzio durato tre anni. E risponde a una campagna che, prima e durante il processo, ha colpito la sua storia e la sua professionalità. “Sono felice per l’epilogo di una vicenda che è stata strumentalizzata dalla prima ora: l’imputato era Massimo Zedda ma a finire nel mirino a trecentosessanta gradi è stata anche la mia persona, sia sul fronte professionale che su quello privato”. Zedda era finito sotto processo per abuso d’ufficio proprio per la nomina di Crivellenti alla guida del teatro. “In questo processo – osserva l’ex sovrintendente – la mia storia professionale e le mie capacità lavorative sono state ‘azzerate’ e fatte oggetto di giudizi da parte di personaggi che non possedevano alcuna cognizione della materia teatrale, né il distacco necessario dalle contingenti questioni politiche, imprescindibile per esprimere un sereno ed equilibrato giudizio”.
“Ora l’assoluzione di Zedda – prosegue Crivellenti – permetterà di fare giustizia di un lavoro durissimo condotto nell’interesse del Teatro e dei contribuenti che lo finanziano e che portò a un bilancio in attivo – pur a fronte di un cospicuo taglio del contributo regionale voluto dalla giunta Cappellacci – all’aumento significativo delle presenze paganti rispetto all’anno precedente, oltre alla premialità ministeriale conseguita. Risultati raggiunti, è giusto ricordarlo grazie a una resistenza olimpica ad attacchi personali (persino sulla mia gravidanza), a feroci comunicati sindacali, striscioni e bandiere ostentati quotidianamente, ma anche risultati che in seguito sono stati negati, minimizzati o attribuiti alla casualità o agli dei”.
“Da questo processo è emerso insomma il rispetto del mandato conferitomi dal Sindaco Zedda, ma anche di quanto disposto dallo Statuto della Fondazione che impone all’operato del Sovrintendente la diffusione della cultura musicale nel rispetto della programmazione e dei vincoli di bilancio. Un lavoro che ha dato evidentemente fastidio a molti e che comunque – mi sia concesso dirlo – è difficilmente conciliabile con le professionalità da ‘addetta di biglietteria’ con cui sono stata in questi anni, e fino all’ultimo, qualificata. Nel momento in cui mi rallegro con il Sindaco Zedda per l’esito positivo della sentenza – conclude Marcella Crivellenti – dispiace constatare come la lunghezza delle indagini compiute su un ‘fatto che non sussiste’ sia stata scandita da pettegolezzi e invidie che distolgono da un’analisi compiuta e reale dei problemi del Teatro Lirico. Accertata la bontà della mia gestione, sarà il caso, adesso, di aprire un focus altrettanto dettagliato sui risultati raggiunti dalle gestioni precedenti e successive alla mia, ad opera di Sovrintendenze strapagate, eppure creatrici di disavanzo”.