Yacht sugli scogli a Porto Cervo, i due comandanti indagati si accusano a vicenda

“Non soltanto Cortese ha accostato a dritta come prevede il regolamento internazionale in presenza di imbarcazioni con rotte opposte e ha arrestato i motori, ma il comandante ha anche messo macchine indietro tutta. E nel momento in cui è transitata la Sweet Dragon stava già procedendo a marcia indietro”. Lo dice all’Ansa l’avvocato Fabio Varone, legale di Luigi Cortese, il comandante del motoscafo Magnum 70 “Sweet Dragon” della famiglia Berlusconi coinvolto nell’incidente nautico di Porto Cervo, nel quale lo yacht “Amore” è finito contro gli scogli dell’isola delle Rocche, nel golfo del Pevero, e in cui è morto il manager britannico Dean Kronsbein, ferite gravemente la moglie e la figlia.

Una ricostruzione anticipata oggi in parte dal quotidiano La Nuova Sardegna. Cortese, 57 anni originario di Ischia, ha raccontato agli inquirenti la sua versione dei fatti sostenendo che sarebbe stato lo yatch “Amore”, comandato da Mario Lallone, ad aver sbagliato manovra. Lallone ha invece dichiarato di essere stato costretto a cambiare improvvisamente rotta per non entrare in collisione col Magnum 70, versione che anche i familiari della vittima starebbero sostenendo. A prestare i primi soccorsi ai naufraghi, mentre dallo yacht sventrato veniva lanciato il May day alla Capitaneria di porto di Olbia, è stato proprio il motoscafo Sweet Dragon. A bordo del Magnum di proprietà dell’ex premier, al momento dell’incidente c’erano solo il comandante Luigi Cortese e un altro membro dell’equipaggio. Lo yacht aveva già sbarcato a Baia Sardinia gli ospiti e stava facendo rotta verso sud per ritornare all’ormeggio, a Porto Rotondo.

Le due imbarcazioni sono sotto sequestro, così come cellulari e tablet dei due comandanti e di alcuni ospiti. Saranno analizzati dal perito informatico nominato dalla Procura. Dal loro contenuto, così come dall’analisi dei gps di bordo, potrebbero arrivare informazioni utili a ricostruire la dinamica dell’incidente. In attesa degli sviluppi delle indagini della Procura di Tempio Pausania per omicidio colposo e lesioni e che vede indagati i due comandanti – sono svolte dalla Guardia costiera di Olbia e coordinate dal procuratore Gregorio Capasso e dalla pm Enrica Angioni – è in corso l’udienza per l’affidamento dell’incarico al medico legale Matteo Nioli che effettuerà l’autopsia sul corpo di Kronsbein. I difensori dei due comandanti indagati – l’avvocato che rappresenta Lallone è Egidio Caredda – nomineranno medici legali di parte (il medico Francesco Serra sarà il consulente di Cortese).

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