Un bimbo di Sestu, con grave disabilità, e la mamma sono bloccati a Roma da tre settimane senza possibilità di tornare in Sardegna. Il motivo? Volotea, la compagnia che si è aggiudicata il bando della continuità territoriale verso l’Isola non è in grado di trasportare passeggeri che hanno necessità di stare in barella durante il viaggio.
Una possibilità che invece era garantita quando a gestire il servizio di continuità aerea era Alitalia. E che non è stata nemmeno contemplata dal bando messo a punto dalla Regione Sardegna.
Sulla vicenda ieri è intervenuta la deputata del Partito Democratico, Romina Mura: “Il caso del bimbo bloccato in continente perché nessuna compagnia aerea è disponibile a imbarcare e portare in Sardegna una persona in barella si può definire solo uno scandalo. Oltre che ovviamente una flagrante violazione del diritto fondamentale di spostarsi aggravata dalle condizioni di salute. È incredibile che il servizio offerto da Volotea non garantisca il trasporto barella: l’aggiudicazione della gara per garantire in urgenza la continuità territoriale aerea non può consentire un’oggettiva discriminazione che colpisce gli individui più fragili”.
Il caso di Elisabetta e di suo figlio, dopo essere arrivato alle cronache nazionali potrebbe vedere una soluzione entro dicembre. La compagnia aerea spagnola ha infatti reso noto che si sta adoperando per adeguare i propri aeromobili al trasporto di persone in barella. Ma il servizio dovrebbe essere attivo non prima di fine dicembre.