La Sardegna oggi è tempestata di presidi. Piccoli e grandi gruppi di pastori in tutte le zone dell’Isola stanno protestando per il prezzo del latte, nei giorni caldi dei tavoli alla Regione, in piena campagna elettorale e con i ministri che fanno avanti e indietro da oltre Tirreno. Così gli allevatori decidono di bloccare le strade di tutta l’Isola.
Le forze dell’ordine sono state costrette a chiudere alcune strade, come la statale 129 bloccata al chilometro 62 a Orotelli. La 125 è rimasta inaccessibile per alcune ore dal chilometro 90 al 96 in zona di Cardedu, poi la riapertura alle 13. Stesso discorso per la Carlo Felice, chiusa dal chilometro 169 al 178, all’altezza di Thiesi (Ss), dove i pastori hanno raggiunto il caseificio dei fratelli Pinna: sul quel tratto di statale 131 la circolazione è ripresa all’ora di pranzo. Centinaia di pastori hanno manifestato davanti allo stabilimento e agli uffici dell’azienda, scagliando il latte contro i muri perimetrali e le vetrate, sfondate da alcuni contestatori con dei bidoni da 50 litri svuotati poi all’interno degli uffici. Poco prima i pastori avevano bloccato una cisterna lungo la strada, a poche centinaia di metri dal caseificio, sversando sull’asfalto 30mila litri di latte. Sul posto polizia e carabinieri in assetto antisommossa.
Chiusa dalle 13 la strada 131 dcn al chilometro 42, vicino al bivio per Pratosardo (Nuoro). La protesta si accende anche a Mamoiada, in provincia di Nuoro, dove un’ottantina di allevatori ha gettato il latte in piazza, all’uscita del paese. In tutte le sedi della protesta sono presenti i carabinieri e la polizia. Una delegazione di pastori si è presentata anche ad Assemini, dove si allena la squadra di calcio del Cagliari, per chiedere ai calciatori di non giocare la partita di domani col Milan in segno di solidarietà verso la loro protesta.
E questa mattina è anche facile incrociare sulle arterie dell’Isola autocisterne per il latte (piene o vuote) che viaggiano con la scorta delle forze dell’ordine. Anche quelle sbarcate questa mattina da Golfo Aranci, probabilmente dirette in qualche azienda sarda per il rifornimento, sono accompagnate da uno spiegamento di auto con le sirene lampeggianti.