Respinge le accuse al mittente e specifica che quelle mosse dal Consorzio per la tutela del Pecorino romano sono direttamente connesse alla vertenza sul prezzo del latte pagato dall’industria agli allevatori, al contrario di quanto sostiene il presidente Salvatore Palitta, “e sono talmente gravi che varranno ora Palitta una denuncia per calunnia”. Annuncia così la contro-querela il Codacons, dopo la notizia dell’indagine a suo carico e a carico di Coldiretti.
“Siamo stati denunciati solo per aver fatto il nostro dovere, ossia difendere i pastori sardi le cui sacrosante rivendicazioni interessano in modo diretto i consumatori, fruitori dei prodotti lattiero-caesari come il Pecorino romano – spiega il presidente Carlo Rienzi -. Solo in tale direzione il Codacons è intervenuto con le dovute denunce alla magistratura affinché si facesse chiarezza su un mercato, quello del latte, che deve garantire trasparenza ed equità tra gli operatori”. “Confondere questo con accuse che non abbiamo mai mosso è una speculazione inaccettabile – attacca Rienzi – e le affermazioni di Palitta sono talmente gravi che gli varranno, nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura di Oristano, una denuncia per calunnia, poiché ha accusato ingiustamente Codacons e Coldiretti di reati che non hanno mai commesso, e che esistono solo nella testa dello stesso Palitta”.
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“Non mi faccio certo intimidire e continuo a combattere per garantire un giusto prezzo del latte ai pastori di fronte alle palesi responsabilità di chi non ha saputo gestire una drammatica crisi”. Rincara, in una nota, il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare l’indagine scaturita dalla denuncia presentata dal presidente del Consorzio del pecorino romano, Salvatore Palitta. ”Non vedo l’ora di confrontarmi nelle aule dei tribunali ma come Coldiretti non ci facciamo certo distrarre e siamo impegnati per dare futuro e dignità al lavoro dei pastori che ancora oggi – denuncia Prandini – vengono sottopagati nonostante il calo della produzione nazionale e l’esplosione delle esportazioni di pecorino nel mondo che sono balzate del 34 per cento nel primo semestre. Anche per questo, invece di denunciare, il presidente del Consorzio Salvatore Palitta – conclude Pradini – dovrebbe dimettersi”.
“L’obiettivo rimane sempre quello per cui ci stiamo battendo: una filiera trasparente con un’equa remunerazione del prezzo del latte ai pastori. Tutte le altre cose, querele comprese, non ci distolgono dal suo perseguimento”. È, invece, il commento di Battista Cualbu presidente di Coldiretti Sardegna alla notizia della querela ricevuta dal presidente del Consorzio. “Abbiamo appreso dalla stampa della denuncia e attendiamo sereni l’eventuale notifica, consapevoli del fatto che il presidente e la Coldiretti hanno sempre agito in difesa dei pastori e di tutta la filiera lattiero casearia – scrive il direttivo di Coldiretti Sardegna -. Lo abbiamo fatto sempre in trasparenza, valore per noi fondamentale, e con decisione perché ai pastori sia riconosciuto un prezzo equo del latte e allo stesso tempo sia valorizzata tutta la filiera in modo inclusivo e appunto trasparente”.