Varianti, curva dei contagi e focolai. Ostacoli dell’Isola ancora in zona rossa

L’ipotesi più nera (per rimanere in tema di colori) è quella che la Sardegna rimanga in regime di chiusura da zona rossa per altre due settimane. Sulla carta è così, visto che nell’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, l’Isola dovrebbe rimanere in questa situazione per 15 giorni. Dunque sino al 10 maggio serrande abbassate per alcuni negozi e per ristoranti e bar, e attività economiche sempre più in difficoltà e sempre più sul piede di guerra. C’è una possibilità che la situazione cambi, attraverso una nuova classificazione dopo una settimana, ma ci sono delle criticità da risolvere. Infatti a condannare l’Isola a essere l’unica regione in Italia di colore rosso (dopo essere stata l’unica a fregiarsi della zona bianca) sono soprattutto le varianti, la curva dei contagi e i focolai che, in maniera isolata, si sviluppano in diversi centri. L’Rt attuale è allo 0,97 ossia in un intervallo da fascia gialla ma se non si terrà sotto controllo la curva epidemiologica difficilmente di potrà essere un cambio di colore.

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L’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale riporta 254 nuovi casi, un tasso di contagio al 7,3 per cento e un nuovo aumento delle persone ricoverate in reparti non intensivi. L’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, prima che venisse ufficializzata l’ordinanza, si era dimostrato ottimista sui risultati della Sardegna nel contrasto alla pandemia, ma da Roma, la cabina di regia che si occupa del monitoraggio, non ha confermato le speranze del titolare della sanità.

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Intanto continuano gli appelli e le grida d’allarme da parte di quelle categorie che maggiormente stanno pagando le chiusure. Ultimo in ordine di tempo il report della Coldiretti le cui stime parlano di circa 900 agriturismi sardi che hanno segnato perdite di fatturato intorno ai 40 milioni di euro.

Ma c’è anche chi non crede alla pandemia e lo manifesta attraverso blitz in luoghi pubblici. È successo ieri sera a Cagliari dove una decina di ‘negazionisti’ he hanno dichiarato di essere appartenenti al gruppo ‘No paura day’ ha fatto irruzione in un supermercato nella zona di Santa Gilla. Erano tutti senza mascherina e hanno polemizzato con i clienti e il direttore: ci sarebbe stato anche qualche spintone. Sono intervenuti gli agenti della squadra volante che hanno identificato i dieci e riportato la calma. Il gruppetto si è poi spostato in altri esercizi nel quartiere Is Mirrionis e successivamente nel Parco di Monte Claro. I dieci rischiano una multa per aver violato le norme anti-Covid.

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