La nuova campagna di indagini archeologiche a Monti Prama ha preso il via lunedì 5 maggio e si concluderà probabilmente questo autunno.
A guidare i lavori sono gli archeologi Raimondo Zucca, Piergiorgio Scanu e Paolo Bernardini dell’Università di Sassari che ha ottenuto il finanziamento per il progetto di ricerca “Archeologia di Monte Prama” grazie al bando regionale della legge 7/2007.
Con loro gli altri due responsabili scientifici Alessandro Usai e Emerenziana Usai della Soprintendenza Archeologica di Cagliari e Oristano, mentre sul campo sono operativi quattro impiegati dal comune di Cabras e quattro detenuti del carcere di Oristano. La campagna successiva sarà invece finanziata grazie al programma ministeriale “Arcus” che prevede anche un grande intervento di restauro sul vicino sito archeologico di Tharros.
La Usai, Bernardini e Zucca tornano qui a Cabras 35 anni dopo le prime campagne di fine anni Settanta, all’epoca non erano neanche trentenni: “Per me riprendere a lavorare qui a Monti Prama è una grandissima emozione – conferma la Usai – ricordo perfettamente quando abbiamo scavato qui ed emergevano a decine i frammenti delle sculture”.
Al lavoro inoltre c’è la squadra di Gaetano Ranieri, professore di geofisica nella facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari: grazie al georadar e ad altri strumenti specialistici realizzeranno una nuova mappa del terreno evidenziando le anomalie del sottosuolo e la eventuale presenza di cavità, riempimenti, accumuli di pietre.
F.M.