Sono stati assolti tutti i nove imputati nel processo nato dall’inchiesta della Procura sui locali presi in affitto da Sardegna It, la società in house della Regione, entrata più volte nell’occhio del ciclone. Le accuse erano di turbata libertà degli incanti per il bando legato alla locazione dei locali che ospitano la società specializzata in tecnologia e innovazione.
Accuse cadute quindi per Marcello Barone, ex presidente di Sardegna It, Sergio Zuncheddu (editore del gruppo L’Unione Sarda e vincitore del bando per i locali del nuovo quartiere), Alessio Cusenza (dell’Ufficio di gara di Sardegna It), Franco Magi e Carlo Ignazio Fantola (il primo ex componente del Cda di Sardegna It e l’altro vicepresidente del gruppo L’Unione Sarda), Bruno Bacchiddu (dirigente dell’Immobiliare europea, società amministrata da Zuncheddu), Emilio Balletto (componente della commissione di valutazione), Natale Ditel (ex componente del Cda di Sardegna It) e l’ex assessore comunale Giampaolo Marchi, presidente della commissione aggiudicatrice.
Secondo la Procura, nel 2012 la gara indetta per trovare i nuovi locali da prendere in affitto per il trasferimento della società sarebbe stata truccata. La replica degli avvocati difensori: si sarebbe trattata, invece, di una procedura di ricerca di mercato per i locali, poi sfociata con la stipula dei contratti di locazione, dunque non con le caratteristiche tipiche della gara. Anche i giudici della prima sezione penale del Tribunale di Cagliari hanno ribadito quest’ultima tesi: non c’è stata nessuna turbata libertà degli incanti né abuso d’ufficio. Quella adottata dalla società in house della Regione non era stata una gara pubblica, bensì una ricerca di mercato, conclusasi con la stipula dei contratti d’affitto dopo una comparazione di varie offerte.