Succede ancora una volta, e sempre nel mondo del turismo. Il caso del ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, che ha rifiutato di partecipare a un convegno sulla ripartenza post Covid perché non c’erano donne tra i relatori, ha ricordato il tema. Ma sembra essere servito a poco.
L’ultimo episodio riguarda un appuntamento che si è tenuto pochi giorni fa all’aeroporto di Olbia, il primo dei cinque seminari, relativi al programma di promozione ‘Workshop & Coaching’, denominati ‘Tourism Master Classes Webinar: reinventare la destinazione Sardegna’, organizzati dalla Geasar, società di gestione del Costa Smeralda, con la collaborazione dell’assessorato del Turismo della Regione Sardegna e il patrocinio di Enit, Invitalia e Tourism Plus.
A denunciare l’assenza di relatrici è stata Clara Pili, di Coordinamento 3 Donne di Sardegna, imprenditrice del turismo congressuale: “Ciò che sconcerta è che questo ‘manel’ è l’ennesimo del genere, nonostante le sollecitazioni avanzate l’8 novembre scorso, in occasione degli Stati generali del Turismo all’aeroporto di Cagliari, in cui le donne sono state le grandi assenti. Stesso copione è andato poi in scena a Olbia al convegno su Tourism call 2Action-Turismo, Sport e Cultura, dal 29 novembre al 1 dicembre dello scorso anno, in cui su 26 relatori le donne erano soltanto 2!”, ricorda Pili.
“In questi cinque appuntamenti a oggi, su 13 relatori previsti, le donne sono soltanto tre. È evidente che si tratta di un confronto squilibrato, i cui risultati in termini di analisi e proposte saranno totalmente viziati, perché mancherà il contributo fondamentale delle donne, che sono presenti in gran numero nel settore ricettivo, nella organizzazione di eventi, nel marketing turistico, nell’offerta e gestione di tanti turismi. Siamo convinte che non ci potrà essere nessuna ripresa economica, e tanto meno un rilancio del turismo, senza un pieno coinvolgimento delle donne, che hanno sopportato il peso maggiore della crisi pandemica e che rischiano di essere marginalizzate, con pesanti e imprevedibili conseguenze su un comparto vitale per il nostro futuro”.