Titoli di credito grazie a documenti falsi: truffa nazionale, un arresto a Cagliari

È accusato di tentata truffa per aver cercato di incassare, con alcuni complici arrivati dalla Penisola, due vaglia postali per 163mila euro e 135mila euro contraffatti. C’è anche un cagliaritano tra i 14 indagati dai carabinieri della compagnia di Roma Casilina nell’ambito dell’inchiesta su una serie di truffe ai danni dello Stato. Ai domiciliari, con l’accusa di tentata truffa, è finito Antonio Pietro Giovanni Cannas, 61 anni di Cagliari. L’uomo si era trasferito a Monastir e aveva fatto perdere le sue tracce, ma i carabinieri lo hanno individuato. È attualmente ricoverato in un ospedale cittadino.

Secondo l’accusa, avrebbe fornito il supporto logistico ad alcuni membri dell’organizzazione criminale – sette dei 14 indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, ricettazione, possesso e fabbricazione di documenti falsi e sostituzione di persona – venuti in Sardegna nel 2018 per incassare due vaglia postali falsificati per quasi 300mila euro. Truffa bloccata tempestivamente dai carabinieri prima che i vaglia venissero incassati.

Il bilancio dell’operazione parla complessivamente di undici arresti e tre persone sottoposte all’obbligo di presentazione in caserma, con ordinanza emessa dal gip su richiesta della Procura Roma. Gli indagati in diversi casi sarebbero stati accertati incassi di titoli di credito, che gli appartenenti al sodalizio avevano ottenuto presentandosi in prima persona sostituendosi ai beneficiari, grazie all’utilizzo di documenti falsi. I movimenti di denaro più consistenti venivano indirizzati in più tranche a diversi conti correnti e carte ricaricabili intestati a persone compiacenti o inesistenti e creati con falsi documenti. Gli investigatori ipotizzano la capacità del sodalizio di movimentare somme di diversi milioni di euro.

 

 

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