Svolta nelle indagini sul tentato omicidio all’ex vicesindaco di Lula, Giovanni Cabua, avvenuto il 4 giugno 2014 nelle campagne del paese. I carabinieri della Compagnia di Bitti, supportati dal Reparto Squadriglie del comando provinciale di Nuoro, dallo Squadrone eliportato cacciatori di Sardegna e dalle Unità Cinofile, hanno arrestato questa mattina, ad oltre un anno dal fatto, i presunti responsabili dell’omicidio. Si tratta di Michele Marras, 41 anni, e di Raimondo Melone, 46enne, entrambi allevatori.
Come hanno spiegato i carabinieri in una conferenza stampa questo pomeriggio, Marras sarebbe l’esecutore materiale del tentato omicidio e Melone il mandante. Per quest’ultimo, si tratta della seconda ordinanza di custodia cautelare, notificata oggi nel carcere di Badu ‘e Carros, dove era stato rinchiuso lo scorso 22 novembre per lo stesso reato. Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Bitti, guidata dal capitano Fabio Saddi, e coordinate dalla Procura di Nuoro, hanno portato anche agli arresti domiciliari di altre due persone, Sebastiano Carta, 52 anni, e di Salvatore Lai, di 38, e all‘obbligo di dimora per Giovanni Pietro Paddeu, di 36, tutti pregiudicati e accusati a vario titolo di detenzione illecita di armi clandestine, anche se risultati estranei al tentato omicidio.
Sempre per detenzione illecita di armi sono stati denunciati due fratelli. Il capitano Saddi e il dirigente del comando
provinciale Saverio Ceglie hanno ricostruito movente e dinamica dei fatti. Tutto sarebbe nato nel 2010 quando Cabua, proprietario del terreno che aveva affittato per anni a Melone, decide di riappropriarsi della terra per costruire il maneggio del figlio Pietro. A Melone la cosa non va giù: seguono varie liti tra i due, mentre nel 2011 erano stati uccisi i cavalli di Pietro Cabua, episodio secondo gli inquirenti collegabile alla lite con Melone.
Un altro presunto responsabile del tentato omicidio, Raimondo Melone, di 45 anni, era stato arrestato nel novembre dello scorso anno. Cabua, all’epoca dei fatti 69enne, era stato centrato da due fucilate alla spalla e al fianco, mentre si trovava nell’azienda di famiglia in località Nurai, dove il figlio Pietro gestisce il maneggio di cavalli “Arcade”. L’uomo era finito in rianimazione nell’ospedale San Francesco di Nuoro ma era riuscito a salvarsi. Nel passato della famiglia di Cabua c’era stato l’episodio di una mattanza di cavalli, nel 2011, ai danni del maneggio del figlio Pietro. E prima ancora quando era vicesindaco, nel 1992, aveva subito un attentato che lo aveva portato alle dimissioni.