Teatro Lirico, il bilancio di Orazi: “Lascio il mio ruolo coi conti in ordine”

“Il bilancio del mio periodo trascorso come sovrintendente della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari è positivo e straordinario: non si poteva immaginare meglio di così quando sono arrivato, è un bilancio tracciato e verificabile. Il Parlamento italiano ha parlato molto di Cagliari: nella primavera scorsa nel corso di una audizione che il direttore generale dello spettacolo dal vivo ha fatto sul tema dei teatri italiani, ha segnalato Cagliari come migliore performance del 2018 dopo la Scala. Tutti gli indicatori di performance e di produttività sono a favore di Cagliari”. Così il sovrintendente uscente del Teatro Lirico, Claudio Orazi, sul suo periodo trascorso in Sardegna, che ora lascerà alla volta di Genova. Per lui un’occasione di tracciare un bilancio.

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“Quando sono arrivato nel 2015 ho trovato un teatro che aveva lacune molto grandi dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro, chi ci lavorava aveva poca fiducia in se stesso – ha evidenziato Orazi -: oggi c’è una grande fiducia. Tutti lavorano intensamente: hanno quasi raddoppiato la produttività in questi anni”. I dati di bilancio parlano chiaro. Dal 2015 a oggi il patrimonio netto disponibile ha ritrovato il segno positivo, si è registrata una sensibile riduzione della situazione debitoria passata da circa 9,6 milioni di euro nel 2015 a 4,4 milioni di euro al 31 dicembre del 2018 con una prevedibile riduzione anche per il 2019. Anche l’utile di esercizio è in continuo progresso passato da un +10.947 nel 2016 a un +1.816.604 nel 2018.

L’innalzamento dei livelli qualitativi e quantitativi durante la gestione Orazi ha assicurato alla Fondazione un netto aumento del punteggio Fondo unico dello spettacolo passato da 771 punti nel 2013 a oltre 1.300 punto nel 2019, con un consistente incremento del contributo dello Stato, confermato anche nell’esercizio del 2018, durante il quale la Fondazione ha ricevuto 1,8 milioni di euro di fondi aggiuntivi per la qualità e la quantità di produzione realizzata. “Sono stato chiamato a risollevare le sorti di un’altra Fondazione: lascio questo teatro con rammarico – ha detto Orazi – lo lascio in ordine e con lavoratori che hanno fiducia nel futuro”.

 

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