Giulia Zanzani, la mamma di Tempio uccisa nella sua casa di via Villa Bruna il 24 maggio scorso insieme al marito Giovanni Azzena e al figlietto Pietro, venne uccisa proprio nella stanza da letto del piccolo. Il particolare emerge a due giorni dall’incidente probatorio chiesto da Giovanni Colli, l’avvocato del presunto assassino Angelo Frigeri finito in manette 48 ore dopo la strage. Il legale ha chiesto che siano analizzati i cellulari delle tre vittime, più quello dello stesso di Frigeri e un quinto che appartiene a una ragazza che frequentava il presunto killer, ma del tutto estranea alla mattanza.
L’incidente probatorio servirà a chiarire le ultime ore di quello che sembra essere un litigio degenerato in furia omicida. Quel sabato, infatti, Frigeri sarebbe andato nella casa degli Azzena a prendere le chiavi della sua Golf, la macchina che l’operaio arrestato voleva vendere e per questo aveva incaricato l’amico Giovanni Azzena. Ma nell’appartamento di via Villa Bruna potrebbe essere successo che proprio la Zanzani si sia rifiutata di restituire le chiavi dell’auto. Di lì il litigio e forse una spinta data da Frigeri alla donna quando entrambi erano nella stanza del piccolo Pietro, scrive La Nuova Sardegna oggi in edicola, fino a farle battere la testa sul comodino. Ovvero, il primo atto di quella che tra le 12,30 e le 14 è diventata una strage. Sulla testa della Zanzani, infatti, il medico legale Salvatore Lorenzoni ha trovato una profonda ferita compatibile con lo spigolo di comò o di un tavolinetto. Di certo, gli inquirenti hanno sempre ritenuto che la donna sia stata la prima a essere uccisa.
Al momento non si esclude nemmeno che Azzena fosse ancora nel suo negozio di scarpe, a poco distanza dall’appartamento, quando ci potrebbe essere stato il litigio tra la moglie e Frigeri. Di sicuro da quel momento è stata solo un’escalation di violenza e rabbia conclusa con l’omicidio del bambino che era uscito da scuola solo alla 13,30, quindi con molta probabilità è stato l’ultimo a rientrare a casa, forse quando i suoi genitori erano già stati ammazzati. Molti particolari saranno invece chiariti dai carabinieri del Ris di Cagliari che stanno analizzando 180 impronte trovate nella casa di via Villa Bruna, a cui si aggiungono decine e decine di tracce ematiche e biologiche, ugualmente recuperate dai militari del Reparto investigativo speciale.