Strage di Tempio, chiuse le indagini: Frigeri è l’unico indagato

Indagini chiuse per la strage di Tempio Pausania, in Gallura, quando il 17 maggio del 2014 nella propria casa fu trovata trucidata un’intera famiglia: i coniugi Azzena e il figlio Pietro, di appena 12 anni. La notizia si legge nelle pagine de La Nuova Sardegna oggi in edicola. Il giovane ha utilizzato dopo poche ore la carta di credito di Azzena la sera per pagare il conto in una pizzeria dove aveva mangiato in compagnia della fidanzata e un sms ai familiari dal cellulare dell’ucciso.

Angelo Frigeri, operaio tuttofare di 33 anni, ha ricevuto nel carcere di Bancali l’avviso di concluse indagini spedito dal sostituto procuratore della Repubblica, Angelo Beccu. L’uomo è l’unico indagato a cui è contestata pure l’aggravante della crudeltà, nonché dovrà rispondere di calunnia per aver, nelle sue molteplici versioni, coinvolto un altra persona, evidentemente estranea ai fatti. A incastrarlo ci sono le immagini delle telecamere a circuito chiuso puntate nella strada della villetta in cui abitava la famiglia, nonché 280 prove dattiloscopiche e comparazioni del Dna, oltre agli abiti sporchi di sangue ritrovati nel bagno. Il movente, secondo la ricostruzione, è di natura economica, da più di un anno aveva stretto rapporti con la famiglia di commercianti per mettere a segno piccole truffe ai danni di alcune finanziarie. E Giulia Zanzani, la moglie di Azzena, aveva in uso la sua auto una Golf GT nera che non voleva restituirgli. In cambio aveva chiesto un ultimo lavoretto: aggiustare l’antenna di casa. Ed è proprio per questo che quel sabato di maggio Frigeri è nella villetta di Tempio.

La dinamica della strage. Secondo gli inquirenti ci sarebbe stata una lite furiosa tra la commerciante Zanzani e Frigeri, poco dopo la fine della riparazione, probabilmente per l’auto. La donna sarebbe caduta, forse spinta, su un tavolino: da qui la ferita evidente alla testa. Frigeri l’avrebbe quindi immobilizzata con un cavo elettrico, utilizzato per i lavori: prima ha legato le gambe, poi l’ha strangolata. Dopo sarebbe arrivato Giovanni Azzena, colpito da una martellata in fronte. Infine Pietro, che probabilmente rientrava da scuola. Il cui corpo è stato adagiato su quello dei genitori. Poi la pulizia dell’appartamento e l’uscita di scena. La sera in pizzeria con la fidanzata

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