di Manuel Scordo
Maxi operazione antidroga dei carabinieri nel Cagliaritano, smantellato un gruppo criminale specializzato nel traffico internazionale di droga, in manette sette persone.
In carcere sono finiti Federico Martis, 38 anni, di Cagliari considerato il capo del gruppo che l’anno scorso era stato sorpreso con i cinque chili di ketamina; Massimo Meloni, 51 anni sempre di Cagliari e Francesco Corona, 41 anni di Sinnai. Ai domiciliari sono finiti Claudio Scalas, 36 anni di Uta; Cristina Satta, tassista di 37 anni di Cagliari, Irene Asuni, barista 24enne di Sestu e Claudia Scameroni, 40 anni. I sette farebbero parte di un gruppo, composto da 12 persone, che avrebbero gestito l’importazione e o spaccio di droga anche nei locali notturni a Cagliari e Oristano. Cinque persone sono state indagate a piede libero.
Il blitz è scattato all’alba. In azione i militari del Comando Provinciale di Cagliari, con il supporto dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Sardegna” e di un velivolo dell’11° Nucleo Elicotteri, che hanno notificato ai sette l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Cagliari. Tutti sono accusati di traffico internazionale e spaccio di droga.
L’attività, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, è partita a seguito del sequestro record di 5 chili di ketamina proveniente dai Paesi Bassi a settembre dello scorso anno e ha portato, durante il suo svolgimento, a 15 arresti e al sequestro di diverse droghe tra le quali tra cui 2,068 chilogrammi di hashish, 943 grammi di marijuana, 720 grammi di cocaina, 151 pastiglie di Mdma, 43 grammi di 2C-B, nota come “cocaina rosa”; sostanza sintetica intercettata per la prima volta in Sardegna, particolarmente pericolosa per i suoi effetti psicotropi.
“Gli investigatori – spiegano dall’Arma – hanno raccolto gravi e concordanti indizi utili a dimostrare come il gruppo, ben organizzato e con base in Cagliari, ma attivo anche in Oristano, attraverso un modus operandi sofisticato, avesse realizzato una fitta rete di spaccio che si rivolgeva anche ai giovani frequentatori di locali notturni”.
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In particolare all’interno del gruppo c’era “una precisa suddivisione dei ruoli e un modus operandi finalizzato a minimizzare i rischi di intercettazione e sequestro – spiegano gli investigatori -. Tale strategia avrebbe incluso l’uso di veicoli noleggiati, la compartimentazione delle informazioni, l’utilizzo di linguaggi criptici e la scelta di luoghi isolati per gli incontri. Inoltre, il trasporto e la custodia delle sostanze sarebbero stati affidati a persone apparentemente insospettabili”.
Al vertice ci sarebbe stato un 38enne di Cagliari che “avrebbe gestito direttamente i contatti con i fornitori nazionali e internazionali, organizzato il trasporto degli stupefacenti e curato le cessioni sia al dettaglio che all’ingrosso”.