A Solarussa, poco più di 2500 abitanti a una decina di chilometri da Oristano, il ciclone Cleopatra non ha fatto vittime. E non è solo una questione di fortuna. Quando il rio Saoru si è gonfiato improvvisamente e l’acqua nelle strade della parte bassa del paese ha cominciato a salire di livello il paese si è mobilitato da solo.
Per portare in salvo le persone rimaste intrappolate in casa non è stato necessario aspettare i Vigili del Fuoco o la Protezione Civile. Ci hanno pensato una decina di agricoltori con i loro trattori, che hanno potuto muoversi in tutta sicurezza anche quando il livello dell’acqua ha raggiunto il metro e mezzo di altezza. E oggi, a sei giorni dalla inondazione, a passare per via Matteotti, la strada più colpita, sembra quasi che non sia successo niente di straordinario.
La misura del disastro si può averla invece dietro il campo sportivo, qualche centinaio di metri più in la, dove è stato organizzato il centro di raccolta e di smistamento dei rifiuti. Ce ne sono a tonnellate. Altre tonnellate sono già state avviate allo smaltimento, ma il via vai di camion e trattori è ancora continuo. Il centro è presidiato da un gruppo di ragazzi del paese, che prendono in consegna i rifiuti e li distinguono per tipologia. E così c’è il mucchio dei televisori (stranamente tutti e solo a tubo catodico), quello delle lavatrici e dei frigoriferi, quello della indifferenziata e quello dei mobili. E c’è anche un grosso falò, alimentato da tavoli, sedie e mobili di legno. E quello che può essere recuperato, lo recuperano. Qualche bicicletta, che non era poi così malmessa come sembrava, ma anche zappe, rastrelli e picconi finiti in qualche modo nel mucchio.
Altri gruppi di volontari lavorano nei centri di distribuzione, uno per i viveri e uno per i capi di abbigliamento, allestiti dal Comune. Che a partire da oggi ha mobilitato anche una squadra di falegnami che andranno in giro per le case devastate dall’inondazione a riparare quel che si può riparare. E che domani consegnerà ai proprietari delle case interessate dalla inondazione la scheda per la segnalazione e quantificazione dei danni da inviare poi alla Protezione civile. (Ansa)