Il sindaco di Olmedo vieta gli sguardi di sfida. Parodia in Rete: “Mer’e castiai?”

Olmedo non è un ring e così il sindaco Marcello Diez ha deciso di vietare con un’ordinanza gli sguardi di sfida. Specie se di professione non si fa il pugile come Diablo’ e Robinson (nella foto). Vuol dire basta a chi si fissa negli occhi, promettendo con la sola forza delle pupille chissà quale minaccia.

L’ordinanza di Diez è una notizia pubblicata oggi dalla Nuova Sardegna e sta appassionando la Rete a colpi di “oh, abbassa lo sguardo” o “mer’e castiai?“, come ha scritto il giornalista Alberto Urgu. Parodie su Diez, che sembra già lo sceriffo in salva sarda (sassarese, precisamente). Fatto sta che il sindaco ha indicato anche tutta una serie di regole parallele. Quindi: gli sguardi di sfida sono vietati quanto si sta “in un gruppo superiore a cinque”. Questo per evitare anche “atteggiamenti di presidio o di vendetta”, catalogati come comportamenti che possono “impedire la piena fruibilità delle piazze”. Prima di Diez, un’ordinanza simile l’aveva fatta il sindaco di Bari Michele Emiliano. Obiettivo: contrastare le liti tra bande criminali. A Olmedo ci passano quelli che in Sardegna vengono chiamati “barrosi”.

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