Sì del Tar ai giochi di guerra nell’Isola: “Fermarli è un danno economico”

Sospendere le esercitazioni militari fino al 15 ottobre causerebbe “gravissimi danni di natura operativa ed economica”. Così il Tar ha dato ragione al ministero della Difesa.

La Regione non può sospendere le esercitazioni militari fino al 15 ottobre, come deciso dalla giunta di Francesco Pigliaru, perché ciò causerebbegravissimi danni di natura operativa ed economica“. È questa una delle motivazioni accolta dai giudici amministrazioni di Cagliari e scritta nella richiesta di sospensiva presentata al Tar dal ministero della Difesa e dal Comando militare autonomo della Sardegna.

Tutto ruota intorno alla delibera 36/14 del 16 settembre scorso con la quale la Giunta, all’indomani del doppio incendio nel poligono di Capo Frasca, ha esteso alle basi militari le prescrizioni antincendio della Regione, imponendo, dal 15 giugno al 15 ottobre, lo stop adattività terrestri e aeree che possano, anche mediante inerti, causare deflagrazioni, fiamme o comunque generazione di scintille“.

Ma per il Tar – e questa è un’altra motivazione accolta – la Regione non ha il potere diun intervento unilaterale in materia di esercitazioni militari“, hanno scritto i giudici dopo “un primo esame della controversia”, si legge ancora nel decreto firmato dal presidente della Prima sezione, Carlo Lucrezio Monticelli.

Insomma, sulle servitù la Regione non può decidere alcunché. Anche in virtù di un terzo elemento messo nero su bianco dai giudici amministrativi: “Nel corso dell’audizione informale delle parti – recita il decreto – da parte dei rappresentanti del ministero della Difesa è stato precisato che sono stati apprestati mezzi idonei per far fronte prontamente a eventuali pericoli di incendio”.

Come vada a finire, è presto per dirlo: sarà l’ufficio legale della Regione a decidere sulla necessità di un eventuale ricorso davanti al Consiglio di Stato, secondo e ultimo grado della giustizia amministrativa, sebbene manchi ancora un passaggio. Ovvero, il pronunciamento nel merito del ricorso, in Camera di Consiglio e fissato per il 5 novembre.

Resta il fatto che in queste condizioni viene difficile immaginare un confronto sereno tra Regione e ministero della Difesa che proprio attraverso il sottosegretario Domenico Rossi, in un’intervista a Sardinia Post, aveva detto di voler concertare ogni passaggio con la Giunta. Invece, a sorpresa, è arrivata la richiesta di sospensiva sulla delibera della libera 36/14 con la quale l’Esecutivo imponeva alle Forze armate di predisporre un piano antincendi per ciascuno dei poligoni di Perdasdefogu, Capo Frasca e Teulada”.

Tutto inutile, per ora. Non solo: il 3 e 4 settembre scorsi, quando scoppiarono i roghi a Capo Frasca, proprio dai vertici militari era partita la richiesta di intervento al Corpo forestale della Sardegna, vista la mancanza di mezzi necessari a domare il rogo scoppiato durante un’esercitazione dell’aviazione tedesca.

Attualmente, i voli militari sono sospesi solo dal 1° luglio al 20 settembre a Teulada, mentre a Capo Frasca le attività militari riprendono addirittura il 30 agosto. Di fatto, con il decreto del Tar restano valide solo quelle regole.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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