di Manuel Scordo
Danneggiamento, occupazione di terreno con dichiarazioni di pubblica utilità e violenza privata. Sono le accuse contestate alle otto persone denunciate per aver occupato il terreno in località Matta Masonis del Comune di Selargius dove dovrebbe sorgere la futura stazione di conversione elettrica del Tyrrhenian Link, il cavo sottomarino, in corrente continua che collegherà Sardegna, Sicilia e Campania lungo circa 970 km con una potenza di 1.000 MW. Le denunce sono state notificate questa mattina dagli agenti della Digos, nel corso dello sgombero con sequestro dell’area condotto dalla Digos.
Lo sgombero sta procedendo senza incidenti. L’area sarà poi riconsegnata a Terna che a ottobre aveva presentato una formale querela per l’occupazione dell’area da cui è scaturito il sequestro di oggi e la denuncia.
Presente allo sgombero anche l’avvocata Giulia Lai che rappresenta gli otto indagati. “Proseguiremo nella strada – ha sottolineato la legale – Continueremo ad opporci agli espropri e chiederemo alla Procura di portare a termine il procedimento penale nei confronti di Terna avviato dopo l’esposto presentato a maggio”.
Il consigliere Regionale Alessandro Sorgia esprime la sua profonda preoccupazione e solidarietà verso i cittadini di Selargius, che sono stati oggetto di uno sgombero forzato dal presidio contro il progetto del Tyrrhenian Link.
“È inaccettabile – ha dichiarato Sorgia – che i cittadini vengano trattati in questo modo, senza un adeguato dialogo e senza considerare le loro legittime preoccupazioni; il progetto del Tyrrhenian Link, come tutte le opere dichiarate di interesse pubblico, deve essere realizzato nel rispetto dei diritti delle comunità locali”.
Il Consigliere Sorgia invita le autorità competenti a rivedere le loro strategie di comunicazione e coinvolgimento con la popolazione.
“Nel caso specifico – ha evidenziato Alessandro Sorgia – ricordo che recentemente il Consiglio Comunale di Selargius ha ribadito la sua contrarietà al progetto definitivo del Tyrrhenian Link, approvando un ordine del giorno che impegna il sindaco e la Giunta a valutare un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. Inoltre, il comitato cittadino continua a mobilitarsi contro il progetto, sottolineando i rischi idrogeologici e la presenza di importanti siti archeologici nell’area interessata”.