Servitù, la ‘tesi Frailis’ smontata su Fb: “A Perdas 6 pastori su 10 col cancro”

Non si sono ancora fermati gli attacchi contro il deputato del Pd, Andrea Frailis. Tutto è cominciato venerdì scorso, quando si sono diffuse sui social le dichiarazioni fatte dal parlamentare sardo in commissione Difesa. Frailis ha detto che nell’Isola “il peso delle servitù militari è eccessivo, ma occorre agire con molta cautela in quelle zone dove la presenza militare è l’unica o una delle poche fonti di sostentamento delle famiglie”. L’ultima risposta all’esponente dem l’hanno scritta su Facebook l’architetto-ambientalista, Sandro Roggio, e la vicepresidente di Isde Sardegna (Medici per l’ambiente), Paola Correddu. I due hanno diffuso alcuni numeri sugli effetti delle basi, “ripresi da studi scientifici ufficiali”.

LEGGI ANCHE: Veleni di Quirra, gli esperti concordano: “Il poligono ha causato tumori”

“Il 65 per cento dei pastori che lavora intorno al poligono di Perdasdefogu si è ammalato di cancro – si legge nel post -; a Quirra, frazione di Villaputzu da 150 abitanti, sono venti le persone colpite da tumore al sistema emolinfatico; a Escalaplano (2.600 residenti) risultano quattordici bambini nati con gravissime malformazioni genetiche”. Roggio e la Correddu invitano Frailis a “rivedere la propria posizione” perché la salute è un diritto costituzionale”. L’architetto e la vicepresidente di Isde ricordano al deputato dem che “le malattie di chi vive intorno ai poligoni militari collegate alla presenza di sostanze radioattive e nanoparticelle, polveri nocive che si formano dalla combustione di materiale bellico e che si disperdono nel territorio contaminandolo”. Roggio e la Correddu menzionano “le polveri ritrovate anche in tessuti patologici dell’uomo e degli animali. Sostanze che per propria natura si inseriscono nelle catene delle produzioni agricole, entrando direttamente e profondamente nei cicli dell’alimentazione e quindi della riproduzione dei tessuti biologici”. Di qui “la nota congerie di patologie, in particolare neoplastiche, purtroppo riscontrate”.

LEGGI ANCHE: Veleni Quirra, il prof di fisica: “Anomali i valori di torio in tibie pastori deceduti”

Roggio e la Correddu hanno smontato la ‘tesi Frailis’ anche sotto il profilo economico. “L’affermazione che le servitù militari costituiscano una importante fonte di reddito è smentita dal fatto che ben dieci Comuni della Sardegna attendono ancora oggi gli indennizzi che spettano loro di diritto perché sopportano la presenza delle basi militari sul loro territorio. Si tratta di La Maddalena, Arbus, Villasor, Decimomannu, Perdasdefogu, Villaputzu, Villagrande Strisaili, Ulassai, Teulada e Sant’Anna Arresi: da anni non vedono un centesimo. Si parla di 15 milioni per le annualità 2010-2014 a cui si aggiungono quelli delle annualità successive”. La vicepresidente, in particolare, li bolla come “pochi, sporchi, maledetti soldi, e non ci danno neppure quelli”. E precisa: “Senza dubbio sono pochi senza dubbio rispetto a quelli che ha incassato lo Stato attraverso le attività di sperimentazione di armamenti bellici. Basti pensare che alle industrie private del settore il poligono di Quirra veniva affittato a 50.000 euro l’ora. Oltre al danno, la beffa. E questo l’Onorevole dovrebbe saperlo”.

LEGGI ANCHE: Quirra, il padre di una bimba nata malformata: “Volevano farmi tacere”

Sull’onda delle polemiche, Frailis ha dal canto suo diffuso una nota nella quale ha precisato il senso delle sue dichiarazioni ribadendo che “la riconversione è assolutamente necessaria”. Poi ha aggiunto: “Chi ha voluto vedere altre volontà nelle mie parole, ha sbagliato”. E ancora: “Forse ho sbagliato anche io nel non chiarire il mio reale pensiero. E di questo mi scuso. Sono in Parlamento per difendere e tutelare la mia terra e la mia gente. Non ci sono altre motivazioni e stimoli, nella mia attività, nel mio cuore e nella mia mente”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share